sabato 14 febbraio 2009

Ogni individuo ha diritto a ricevere assistenza sanitaria

Intervista di Insiemearoma al Prof. Aldo Morrone, direttore della Struttura Complessa di Medicina Preventiva delle Migrazioni, del Turismo e di Dermatologia Tropicale dell'Istituto S. Gallicano (IRCCS) di Roma.
Ne riportiamo una parte. Per leggere il testo integrale di questa intervista, realizzata da Alessandro Micci: www.insiemearoma.it.

Cosa ne pensa dell'emendamento leghista approvato dal Senato, con cui si autorizza i medici a denunciare immigrati clandestini che si rivolgessero alle strutture sanitarie pubbliche per farsi curare?

Da oltre 25 anni opero in questo settore sanitario, a Trastevere, e diamo accesso al servizio sanitario a tutte le fasce deboli e agli immigrati, anche irregolari. Questa è una scelta di sanità pubblica molto importante, prevista dal comma 5 dell'art. 35 del Testo Unico in materia di sanità. Persino la Bossi-Fini non aveva preso in considerazione di modificare il comma citato, proprio per il suo valore sanitario, perché conserva l'accesso al servizio sanitario agli immigrati, anche clandestini, evitando grossi rischi per la salute pubblica.




Questa disposizione a suo avviso? compatibile con la professione di medico?

A mio avviso nessun operatore sanitario userà questo strumento per denunciare chi fa ricorso alla sanità pubblica. Sono sicuro che nessuno verrà meno alla deontologia professionale.

Allora qual è il rischio?

Il danno lo farà la paura, la percezione che si ha di questa norma. Questo provvedimento rischia di generare una forte paura tra gli immigrati, con il rischio di diffusione di malattie nel territorio; c'è il rischio che tutta una serie di malattie non vengano diagnosticate e non siano quindi trattate adeguatamente.

Ed è l'unico grave rischio?

No, questo apre la strada anche alla possibilità della nascita di mercati clandestini, dove gli immigrati non dovessero più fidarsi del servizio sanitario pubblico, pu? nascere l'offerta di un servizio clandestino, che sfrutti la situazione per guadagnare sproporzionatamente sulla loro pelle.

A che tipo di problemi si andrebbe incontro?

Far nascere la paura di rivolgersi al servizio sanitario pubblico può generare diversi problemi, tra cui il peggioramento delle malattie. Poi non dobbiamo dimenticare che attualmente il 35-40% delle interruzioni di gravidanza riguarda donne immigrate. Nell'ambito della tutela materna e infantile questo provvedimento può avere delle conseguenze gravissime, può favorire anche qui la ripresa del mercato clandestino.

Oppure pensi a malattie come l'AIDS o la Sifilide, malattie per le quali le prostitute sono particolarmente a rischio. Pensi se tutte la prostitute immigrate, in stato di clandestinità, non dovessero più venire a farsi curare o diagnosticare le malattie. Gli esami per queste malattie sono attualmente del tutto anonimi, e gratuiti su tutto il territorio nazionale. Sulla diagnosi di queste malattie si evita assolutamente il nome e il cognome ed ogni elemento di identificazione del paziente.

Come considera complessivamente questa disposizione?

L'art. 32 della nostra costituzione tutela l'individuo, ogni individuo ha diritto a ricevere assistenza sanitaria. Il diritto ad essere curati è antecedente alla cittadinanza. Questo è un punto importantissimo, di cui i nostri padri costituenti si sono mostrati consapevoli.

Si parla di individui e non di cittadini.

Il S. Gallicano svolge dal 1985 servizio di prevenzione e questo ci è stato riconosciuto con un premio dato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità
nel 2002, per l'opera svolta nel facilitare l'accesso alle cure alle fasce a maggior rischio, agli immigrati, avvalendosi anche dell'aiuto dei mediatori
culturali.

La salute pubblica è un bene supremo che va salvaguardato ad ogni costo.

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