giovedì 29 dicembre 2011

Via i rifugiati afgani dall'Ostiense


La tendopoli intralcia i cantieri ferroviari
Deve essere smantellata la tendopoli degli afgani accanto al binario 15 della stazione Ostiense, in cui sono passate 700 persone in sei mesi, oltre un terzo minori. Venti tende blu sotto il ponte dell'air terminal costruito per i mondiali di calcio di Italia '90. L'associazione Medu, medici per i diritti umani, chiede al comune un centro d'accoglienza per persone in attesa di raggiungere i paesi nordeuropei.
A Roma, secondo Medu, ci sono ottomila senza tetto e 1200 rifugiati in lista d'attesa per un centro d'accoglienza. Eppure i rifugiati in Italia sono solo 56mila, contro 600mila in Germania, 300mila nel Regno unito, 77mila in Olanda.

martedì 27 dicembre 2011

Concerto di Natale al Liceo Montale


Natale 2011: Badara Seck con il suo gruppo in concerto, iniziativa di Schola Mundi e del Liceo Eugenio Montale per ricordare i ragazzi senegalesi barbaramente uccisi a Firenze.

venerdì 23 dicembre 2011

Un personale augurio di Buon Natale


Carissimi,
non potendo purtroppo fare gli auguri di buon Natale di persona a tutti voi (ma a qualcuno sì, ben inteso), vi mando il mio personale augurio di buon Natale...tenete conto che è un biglietto di auguri di qualche tempo fa, ma dato quello che succede a Firenze con i nostri fratelli senegalesi ammazzati da un fascista e anche quello che accade a Torino contro i campi rom dopo che una ragazza si inventa uno stupro mai avvenuto..beh direi che è ancora attuale!!!
BUON NATALE E BUON DIVERTIMENTO A TUTTI VOI!! WE SHALL OVERCOME!!
Riceviamo da Alessandro ed estendiamo a tutti voi!

giovedì 22 dicembre 2011

Monteverde antirazzista sul web


Un articolo di Alice Stopponi
Girovagando su internet, questa mattina mi sono ritrovata di fronte ad un blog molto interessante, che riguarda proprio il quartiere dove sono nata e vivo, la mia amata Monteverde.

Indignarsi non basta

*il titolo riprende quello di un agile libretto pubblicato da Pietro Ingrao con Maria Luisa Boccia e Alberto Olivetti di cui consigliamo la lettura

La grande partecipazione alla manifestazione di Firenze di sabato scorso ci incoraggia: migliaia di persone, tantissimi i migranti, hanno lanciato un forte messaggio di rifiuto del razzismo che rivendica però anche scelte istituzionali concrete per far sì che fatti come quelli di Firenze e Torino non si ripetano. Se come noi pensiamo “indignarsi non basta”, il movimento antirazzista e le organizzazioni che lavorano quotidianamente per la garanzia dei diritti umani e di cittadinanza, dovrebbero avviare una riflessione collettiva ed esigere dalle istituzioni una risposta concreta.

I partiti democratici e le istituzioni, locali e nazionali, dovrebbero compiere nel più breve tempo possibile scelte capaci di invertire la rotta delle politiche istituzionali che in questi anni hanno sconfinato nella legittimazione delle discriminazioni e del razzismo.

dal sito http://www.cronachediordinariorazzismo.org

martedì 20 dicembre 2011

mercoledì 21 h. 18 Montale con l'Africa

Mercatino del Montale per l'Africa
Schola Mundi – Montale con l’Africa vi invita a incontrare i senegalesi romani nell’Auditorium del Liceo Montale Via di Bravetta, 545 - mercoledì 21 dicembre h.18
All’incontro-concerto partecipano i cantanti Badarà Seck e Ismail Mbaye con i musicisti italiani Matteo Agostini, Stefano Malatesta, Peter e Roberto e i percussionisti senegalesi; Stefano Scialotti regista del documentario girato in Senegal e presentato alla Festa del Cinema di Roma per celebrare i premi Nobel assegnati quest’anno alle tre donne africane. E tutti i romani e gli africani di Roma che vogliono venire.
Si parlerà del Senegal, dei senegalesi a Roma, si suonerà musica senegalese, suonata da italiani e africani e si raccoglieranno fondi per le famiglie dei caduti di Firenze.

lunedì 19 dicembre 2011

Ignobile campagna razzista del "Giornale" di Berlusconi


Un articolo contro il ministro Riccardi per la sua visita ai resti del campo rom di Torino sta sollecitando sul web (anche su Facebook) centinaia di commenti forcaioli. Menzogne e istigazione all'odio, un giornale che è una vergogna nazionale !

"Case gratis ai rom Proposta choc di Riccardi Ma agli italiani chi pensa?
Il ministro per la Cooperazione internazionale Andrea Riccardi non ha dubbi su come evitare in futuro episodi di intolleranza nei confronti dei nomadi: dare loro una casa. Ora, a parte che ci sono migliaia a migliaia di italiani per i quali la casa resta un miraggio, cosa c'entra tutto questo con un governo tecnico? IL RITRATTO Riccardi, il prete laico che s'improvvisa tecnico / Giancarlo Perna"
http://www.ilgiornale.it/interni/proposta_choc_del_ministro_riccardi/18-12-2011/articolo-id=562925-page=0-comments=1

domenica 18 dicembre 2011

18 dicembre 2011: Giornata contro il razzismo e per i diritti dei migranti

Si celebra oggi la Giornata Internazionale dei Migranti. Ban ki-Moon: "I migranti non sono un fardello, ma portano un grande contributo ai paesi ospitanti. I diritti umani non sono elargiti per carità, sono inalienabili per ogni essere umano"
Si stima che una persona su 35 nel mondo sia migrante, vivendo e lavorando in un paese diverso dal proprio. Tutti i paesi hanno migranti tra loro popolazione. Tra gli obiettivi principali della Convenzione, il riconoscimento del contributo che milioni di migranti danno alle economie dei paesi ospiti e di origine, la promozione del rispetto dei diritti umani, della convivenza, del rispetto delle regole, delle pari opportunità e del dialogo, nonché la lotta contro la discriminazione e il razzismo.

Troppo spesso i migranti vengono discriminati e ritenuti responsabili di diversi problemi. “Molte false supposizioni ruotano attorno al tema della migrazione. Uno di questi miti vede i migranti come un fardello. In realtà, i migranti portano un grande contributo ai paesi ospitanti”, sottolinea Ban ki-Moon.

sabato 17 dicembre 2011

Manifestazioni contro il razzismo in tutta Italia

L'intervento di Nichi Vendola
"Oggi a Firenze ho visto l'Italia che non si abitua a convivere con il veleno dell'intolleranza, l'Italia che non cancella le proprie virtù civiche, l'Italia che sceglie la solidarietà, l'Italia che si ribella ai pogrom antirom e alle stragi razziste.
E qui a Firenze abbiamo visto oggi l'Italia migliore, quella che chiede di cancellare le leggi gonfie di xenofobia che hanno dominato la scena pubblica italiana. Che chiede il diritto di cittadinanza per chiunque nasca nel nostro Paese, che chiede la cancellazione della Bossi-Fini, che chiede la sanzione penale per chi istiga all'odio razziale, che chiede cioè eguali diritti per chi viene qui a lavorare, a cercare fortuna.
Oggi qui a Firenze ho avuto la sensazione di una dignitosa celebrazione, la più bella, dei 150 anni dell'unità d'Italia. La meno retorica, la più intensa, che parla della Patria di oggi fatta di tante culture, di tante storie."


Migliaia di persone a Firenze in piazza Dalmazia alle 15 per per ricordare Mor e Modou uccisi dal ragioniere neonazista Gianluca Casseri. Presenti anche i leader nazionali del centrosinistra: Pierluigi Bersani, Rosy Bindi, Nichi Vendola.
Manifestazioni anche a Napoli e Milano.
La commissaria europea agli affari interni Cecilia Malmstrom sul web parla dell'aggressione razzista di Firenze: "Gli immigrati sono troppo spesso in Europa il bersaglio di campagne di odio e di xenofobia".

martedì 13 dicembre 2011

Razzismo stragista: fa strage di senegalesi e si spara

Terrore nei mercati di Firenze
Un militante di estrema destra ha aperto il fuoco al mercato di piazza Dalmazia. Poi nel pomeriggio ha sparato al mercato di San Lorenzo e si è ucciso


Una vera e propria caccia al senegalese, cominciata in mattinata al mercato di piazza Dalmazia (alla periferia nord di Firenze) e terminata nel pomeriggio al mercato di San Lorenzo in pieno centro cittadino. E Firenze piomba nel terrore: in mattinata un uomo di 50 anni, Gianluca Casseri ha aperto il fuoco al mercato di piazza Dalmazia, su un gruppo di ambulanti senegalesi: due morti e un ferito gravissimo. Poi è andato al mercato di San Lorenzo, nel centro della città, ha ferito due ambulanti, si è sparato con una 357 Magnum nel garage del parcheggio ed è morto.

Da Torino a Firenze è razzismo, non follia, di Gad Lerner
Dal pogrom contro un campo nomadi guidato a Torino dalla tifoseria organizzata ultrà, alla strage di ambulanti senegalesi perpetrata in piazza Dalmazia a Firenze dal cinquantenne di estrema destra Gianluca Casseri, l’Italia si conferma essere un paese in cui ha attecchito la mala pianta del razzismo. La classe politica ha il dovere di non minimizzare, dopo che per anni il governo di destra ha civettato con la xenofobia, di fatto legittimandone la presunta natura popolare. Il giornalismo non ha eretto alcuna diga di vigilanza, anzi: la cronaca cittadina de “La Stampa”, con un titolo vergognoso e privo di documentazione, ha finito per ritrovarsi involontariamente fra i sobillatori della spedizione punitiva contro i rom. Al movimento “Casa Pound”, frequentato dall’omicida fiorentino Casseri, si è concessa una dignità culturale che non merita.
Non vorrei che in Italia si replicasse l’errore commesso in Norvegia dichiarando incapace di intendere e di volere il pluriomicida Anders Behring Breivik. Se questi figuri sono malati di mente, come minimo dobbiamo aggiungere che si tratta di un’epidemia perchè tale morbo è assai diffuso in tutta Europa. Si chiama razzismo, proprio come nel secolo scorso.

lunedì 12 dicembre 2011

- La manifestazione per i Tamil picchiati barbaramente a Palermo


Clicca qui per il video
Ieri sera si è svolta a Palermo la manifestazione a sostegno dei cittadini Tamil picchiati barbaramente da bande di giovani del quartiere Zisa. Tra questi, alcuni appartenenti a famiglie mafiose che controllano il territorio. La polizia ha già arrestato qualcuno degli aggressori. La manifestazione è stata organizzata dalla Cgil, dal Forum Antirazzista e da un vasto cartello di associazioni.

Otto aggressioni dall'inizio dell'anno. L'ultima vittima dei casi di violenza ai danni di immigrati a Palermo è un ragazzo tamil, picchiato e ridotto in fin di vita nel quartiere Zisa. Cittadini italiani e stranieri sono scesi in piazza per raccogliere l'appello della Cgil contro l'escalation di violenza registrata in città e per dire no al razzismo. "Questo è il risultato della campagna, portata avanti dal precedente governo, che aizzava i cittadini contro gli stranieri -- sostiene Zaher Darwish, responsabile provinciale della Cgil - Chiediamo degli interventi concreti a partire dal riconoscimento del diritto alla cittadinanza e del diritto al voto dei cittadini immigrati".

Torino, “io stuprata” ma poi smentisce E il corteo finisce con il rogo del campo rom


Clicca sotto- per il video.
Fuoco nelle baracche e roulotte date alle fiamme: è finita così la fiaccolata organizzata a Torino per esprimere solidarietà alla ragazzina di 16 anni che ha denunciato di essere stata violentata martedì scorso da due rom mentre stava facendo rientro a casa, nel quartiere Vallette.
Una violenza che, però, non è mai avvenuta: in serata, infatti, la presunta vittima dello stupro, davanti ai carabinieri del Comando Provinciale del capoluogo piemontese, ha ammesso di essersi inventata tutto di sana pianta e ha confessato di aver avuto un rapporto sessuale con un ragazzo (circostanza confermata dagli esami medici effettuati). Una bugia, quindi, che poteva avere conseguenze impensabili, specie alla luce del linciaggio tentato dalla gente del quartiere.

venerdì 9 dicembre 2011

18 dicembre 2011: Giornata di azione globale contro il razzismo e per i diritti dei migranti, rifugiati e sfollati

Il Forum Sociale Mondiale di Dakar, raccogliendo le proposte del Forum Sociale Mondiale delle Migrazioni realizzato a Quito (Ecuador) e quelle del Forum Mondiale di Dakar e della Carta Mondiale dei Migranti firmata a Gore il 4 febbraio 2011

Propone
Una giornata d’azione globale il 18 dicembre 2011 contro il razzismo e per i diritti, l’uguaglianza e la dignità dei migranti, dei rifugiati e degli sfollati.


Rivendica
La ratificazione e l’applicazione de la Convenzione delle Nazioni Unite per i diritti dei lavoratori immigrati e delle loro famiglie, la libertà di circolazione e il diritto scegliere dove stabilirsi, la chiusura dei centri di identificazione ed espulsione dei migranti e l’annullamento di tutti gli accordi e i programma che violano i diritti i umani alle frontiere.

martedì 22 novembre 2011

Napolitano: «È una follia che i figli di immigrati nati in Italia non siano cittadini»



Napolitano coglie l'occasione di parlare anche di diritti degli immigrati durante l'incontro con la federazione delle chiese evangeliche in Italia. «Mi auguro che in Parlamento si possa affrontare anche la questione della cittadinanza ai bambini nati in Italia da immigrati stranieri. Negarla è un'autentica follia, un'assurdità. I bambini hanno questa aspirazione». E la nomina di Andrea Riccardi, fondatore della comunità di Sant'Egidio, a ministro della Cooperazione internazionale e dell'integrazione sociale segnala «la possibilità di riprendere le politiche di integrazione che hanno uno sviluppo ormai lontano».
Nichi Vendola
Voglio fare pubblicamente un plauso al Presidente della Repubblica. Le sue parole di oggi sui figli degli immigrati sono di assoluta saggezza e straordinaria modernità. I bambini e le bambine dei migranti non sono figli di un Dio minore.
E’ davvero sconcertante che finora l’espressione del più becero razzismo ottuso e provinciale abbia costretto l’Italia per troppo tempo a non essere un Paese civile. E’ giunto il momento che la politica e le Istituzioni passino dalle parole ai fatti.

Reazioni contrarie- Di tuttaltro avviso Mario Borghezio, eurodeputato della Lega: «Il presidente della Repubblica non deve permettersi di imporre, contro la nostra tradizione giuridica millenaria, lo ius soli sul ius sanguinis, stravolgendo così il nostro diritto». Gli fa eco il collega Matteo Salvini: «Le priorità per gli italiani e per i padani in particolare (che è una follia negare che esistono!) non sono nè i soldi per Roma Capitale nè regalare la cittadinanza agli stranieri o ai figli degli stranieri. Napolitano sta proprio esagerando».

giovedì 10 novembre 2011

Roma: l’emergenza abitativa bussa alla porta

Il 31 ottobre non è stato un giorno di festa per gli occupanti del Ninci Sestilio, ex deposito Atac adiacente alla metro San Paolo. La forza pubblica si è presentata alle 7 di mattina ai cancelli dell’occupazione che ospitava 20 nuclei familiari, stranieri, studenti e bambini. Dopo un tentativo di resistenza da parte di alcune persone salite sul tetto, la polizia ha portato tutti gli uomini in questura per procedere a identificazioni e denunce. “Sono in Italia da dieci anni – ci racconta una donna di origine sudamericana tenendo in braccio il figlio di pochi anni – e l’unico aiuto che ho avuto dal governo sono tre mesi di assistente sociale. Poi la strada. Siamo costretti a fare questo”. La sua storia assomiglia a quella di molti altri.
Roma vive uno stato di permanente emergenza abitativa di cui fanno le spese in primis le fasce di popolazione con basso reddito. Per gli stranieri si aggiungono spesso alle difficoltà economiche altri fattori quali la mancanza di un titolo di soggiorno, che li pone sotto ricatto da parte dell’affittuario e non permette di richiedere un sostegno pubblico, e i comportamenti discriminatori, che colpiscono anche coloro che soggiornano regolarmente nel nostro paese.
Secondo un’indagine Istat del 2009 la maggioranza delle famiglie composte da migranti vive in affitto o subaffitto (58,7% dei casi, contro il 16% delle famiglie italiane) e il 23% vive in abitazioni di proprietà (contro il 71,6% delle famiglie italiane). Tra coloro che vivono in case in affitto, il 60,1% degli stranieri non ha un regolare contratto rispetto al 39,39% degli italiani. L’emergenza abitativa è fatta di storie e racconti di esclusione sociale che troppo spesso passano sotto silenzio. Ne è un esempio la morte per annegamento di un giovane cingalese durante il nubifragio che ha colpito Roma lo scorso 20 ottobre.
Giulia Pacifici da http://www.cronachediordinariorazzismo.org

mercoledì 2 novembre 2011

I rom in Italia, dati, statistiche e pregiudizi


Video di Moni Ovadia
I rom in Italia sono circa 130-150 mila, lo 0,23 per cento della popolazione. Di questi, il 90 per cento sono stanziali e la metà ha la cittadinanza italiana. Questi dati sono contenuti nel vademecum realizzato dall’associazione stampa romana con il sostegno dell’assessorato al lavoro della regione Lazio, in collaborazione con la comunità di Sant’Egidio e l’associazione giornalisti scuola di Perugia. Alla presentazione del dossier, rivolto al mondo dei media perché raccontino con correttezza il fenomeno, anche l’attore Moni Ovadia che porta in scena per l’occasione, al Teatro Quirino, a Roma, lo spettacolo ‘Senza confini Ebrei e zingari’. Un recital che racconta la comune sorte degli ebrei e dei rom, con un epilogo diverso dopo la deportazione nazi-fascista. “Gli ebrei sono entrati nel salotto buono della società – racconta Ovadia– i rom no, l’Europa deve ancora riconoscerli ufficialmente come vittime, siamo in debito con loro. Ritengo che le politiche su questo tema messe in campo anche dal governo italiano siano il peggio del peggio” di N.Trocchia

sabato 29 ottobre 2011

Il volo, un cortometraggio di Wim Wenders

http://www.youtube.com/watch?NR=1&v=52OqAPAvRew
Il Volo, di Wim Wenders un film-documentario realizzato con la tecnica 3D (32’) con Ben Gazzara, Salvatore Fiore, Giacomo Battaglia e con la partecipazione straordinaria di Luca Zingaretti; la voce di Ben Gazzara è di Giancarlo Giannini

Un bambino e il suo sindaco, in un paese della costa calabrese ormai spopolato, dove è difficile anche organizzare una partita di pallone perché non ci sono altri bambini. L’arrivo di un gruppo di immigrati, a bordo di un barcone, crea scompiglio nella piccola amministrazione locale e apre ovvie discussioni sull'accoglienza. Saranno proprio il bambino e il sindaco, interpretato da Ben Gazzara, a dare alla vicenda una svolta decisiva e positiva.
Questa la trama iniziale del cortometraggio IL VOLO, che Wim Wenders ha girato in alcuni dei luoghi più suggestivi della Calabria: Scilla, Badolato e Riace. Trama iniziale che è stata modificata man mano: man mano, cioè, che Wenders veniva a conoscenza delle reali storie di accoglienza verso rifugiati che hanno caratterizzato la storia recente di alcuni paesi della Calabria come Riace e Caulonia, nella locride.

In particolare, è stato l’incontro tra Wenders e un piccolo rifugiato afgano a far cambiare le sorti all’intero film. In questi piccoli Comuni l’immigrazione da diversi anni è diventata una risorsa: i rifugiati, arrivati a più riprese a partire dalla fine degli anni Novanta, sono da tempo impegnati in attività artigianali e produzioni locali e stanno così contribuendo, in perfetta armonia con la popolazione locale, a rivitalizzare l’economia di borghi segnati da emigrazione di massa e altrimenti destinati a un futuro di decadenza e spopolamento.
Esperienze di speranza e solidarietà che hanno entusiasmato il regista tedesco, in un momento in cui è particolarmente difficile parlare di accoglienza e integrazione. Così Wenders ha trasformato il soggetto iniziale e, in un autentico “meta film”, ha dato spazio alla voce dei veri rifugiati: nella versione iniziale erano delle semplici comparse e recitavano se stessi nella scena dello sbarco, mentre nella versione finale sono diventati i veri protagonisti del IL VOLO.

Completamente mutata anche la durata, dai 7 minuti iniziali, ai 32 attuali. Tutto questo è avvenuto, come spiega lo stesso regista tedesco, che è l’io narrante del film, dopo l’incontro sulla spiaggia di Scilla con un piccolo rifugiato che vive a Riace: Ramadullah, un bambino afgano di 8 anni. Sono state le sue parole a fargli cambiare idea e a trasformare la fiaba in un documentario.

IL VOLO, che ha ottenuto il patrocinio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), rappresenta anche una scommessa per il cinema: si tratta infatti del primo film-fiction ad essere girato in 3D, tecnica fino ad oggi usata quasi esclusivamente nelle pellicole di fantascienza e di horror.
In occasione del Summit dei Premi Nobel per la Pace, che si è svolto a Berlino lo scorso novembre in coincidenza con le celebrazioni per la caduta del Muro, Wim Wenders ha raccontato la sua esperienza tra i rifugiati della locride, affermando: “La vera utopia non è la caduta del Muro, ma quanto sta accadendo in Calabria, Riace in testa. Lì ho visto davvero un mondo migliore”.

Dichiarazione del regista
“E’ molto bello quello che stai facendo qui, ma noi siamo venuti fin qui solo per te, adesso sei tu che devi venire a da noi a Riace se no non sei una persona seria.”
“Furono queste parole a dare un nuovo corso, una nuova direzione, a IL VOLO: le parole di un bambino afgano sulla spiaggia di Scilla, mentre stavamo girando la scena dello sbarco. Ramadullah, un piccolo rifugiato che faceva la comparsa nel film, viveva a Riace e ogni giorno faceva tre ore di pullman per venire sul set. Un giorno mi si avvicinò, mi guardò dritto negli occhi e mi disse queste cose.
Tornato in camera quella sera fui preso letteralmente dalla disperazione. Capii che dovevo fare qualcosa, che dovevo cambiare la sceneggiatura. Era necessario insomma che la fiction indietreggiasse per fare posto alla realtà. “Come posso non raccontare le loro storie vere?” pensai. “Come posso fare un film sui rifugiati, senza coinvolgerli in prima persona?” All’improvviso, dopo aver ascoltato le loro storie, capii che avrei rischiato di tradire l’idea stessa del film se avessi limitato i loro ruoli a semplici comparse, quasi fossero “clandestini” anche sul set.” [Wim Wenders]

lunedì 24 ottobre 2011

Catsagnata a Massimina

"L'Italia sono anch'io!"
Alla grande castagnata di Massimina raccolte le firme per la "Campagna per i diritti di cittadinanza e il diritto di voto per gli stranieri". Nella foto Adolfo e Fabrizio di Monteverde Antirazzista

giovedì 20 ottobre 2011

Linea 40. Un rapporto sulla scolarizzazione dei bambini rom


Un’azione legale contro il Comune di Roma per lesione del diritto allo studio e all’istruzione nei confronti dei minori rom presenti nel campo di via di Salone è stata promossa dall’Antenna Territoriale Anti-Discriminazione, che ha deciso di affiancare alcune famiglie rom, alla luce dell’indagine presentata il 14 ottobre, a Roma, dall’Associazione 21 Luglio. “Un precedente importante”- sottolinea Carlo Stasolla, presidente dell’associazione, che prosegue: “È la prima volta che una famiglia rom esercita un’azione per violazione del diritto allo studio. Una violazione che contrasta con il diritto interno, nonché con quello europeo e internazionale”.

Linea 40. Lo scuolabus per soli bambini rom, questo il titolo del rapporto, analizza i progetti di scolarizzazione avviati dal Comune di Roma all’interno dei campi rom della capitale concentrandosi sul “villaggio attrezzato” in via di Salone, dove risiedono molte delle persone presenti nel vecchio campo “tollerato”, il Casilino 900 sgomberato nel febbraio 2010. Quello di via di Salone è uno dei “villaggi” voluti dal sindaco Alemanno all’interno del Piano nomadi del Comune di Roma. Per garantire la continuità educativa dei bambini presenti, il Comune ha deciso di instaurare una linea bus ad hoc, che accompagni i bambini nelle scuole che frequentavano prima dello sgombero, visto che, tra l’altro, in prossimità del campo di via di Salone non esiste alcun trasporto pubblico...............

L’associazione 21 luglio chiede nuovamente nel rapporto l’interruzione della politica del Piano nomadi di Roma definendo i cosiddetti villaggi attrezzati degli “spazi istituzionali di segregazione” ed evidenzia che le molte risorse destinate ai progetti di scolarizzazione (per l’anno scolastico 2010-2011 2,084 milioni di euro per la scolarizzazione di 1205 bambini residenti in sette “villaggi della solidarietà” e 498.960 euro per la scolarizzazione di 542 minori residenti in otto insediamenti non attrezzati) garantiscono l’accompagnamento a scuola ma non assicurano un’adeguata attività di mediazione con le famiglie e con le istituzioni scolastiche.
Vedi il video "Da Barbiana al campo nomadi"

mercoledì 5 ottobre 2011

Presentata la campagna “L’Italia sono anch’io” alla libreria 360 gradi sud


Campagna per i diritti di cittadinanza e il diritto di voto per le persone di origine straniera
Venerdì 7 ottobre Piero Soldini, responsabile nazionale CGIL-Immigrazione, ha presentato la campagna ed iniziato la raccolta di firme presso la libreria 360° Gradi Sud. Secondo Soldini l’immigrazione come fenomeno strutturale sta cambiando le caratteristiche sociali ed economiche del nostro paese; la nostra politica sull’immigrazione deve mirare ad un futuro plurietnico, sereno e di progresso per l’Italia. Sono intervenuti Adolfo di Monteverde Antirazzista, Alberto Barbattini di Vivi Massimina, l'associazione Granello di Senape, il prof. Antonio Del Guercio di SEL, Oreste Tappi, della scuola di italiano per stranieri presso la scuola elementare Oberdan, Cristina Mattiello, insegnante del Liceo Malpighi. Interventi anche di Patrizia Bonelli, Massimo Attias ed Angela Bernardini, che ha raccontato della sua esperienza di volontaria nel CIE di Ponte Galeria. Tra i presenti Paola Festari, Anna Maria Riccardi, il prof. Filippo Viola, sociologo, Serena Svariati del San Camillo, Massimo Celani, responsabile SPI-CGIL del Municipio 16, Alberta Maranzano e Roberto Valenti di SEL Roma 16, un rappresentante dei rom della Monachina. Ringraziamo la Libreria 360° Sud che ha aderito alla campagna e messo a disposizione la sala per la presentazione.
Purtroppo mancavano i rappresentanti del Consiglio municipale Roma 16 e delle altre forze di sinistra del quartiere con i quali la comunicazione su questo tema resta particolarmente difficile.


La raccolta di firme sostiene due leggi di iniziativa popolare: la riforma del diritto di cittadinanza in particolare per i minori, introducendo lo ius soli temperato, e il diritto di voto ai lavoratori regolarmente presenti da cinque anni. L'obiettivo è raggiungere nei prossimi sei mesi le 50.000 firme necessarie per ciascuna delle due proposte di legge.
Hanno promosso l'incontro il comitato Monteverde Antirazzista, la Libreria 360 gradi Sud ed il circolo "Fabrizio Giovenale" di SEL Roma 16.

giovedì 22 settembre 2011

DAGLI IMMIGRATI LA SALVEZZA, di Nichi Vendola

L’immigrazione di popolazioni in fuga da guerre e miserie rappresenta un dato strutturale, direi inevitabile. Tuttavia l’accoglienza non ha solo aspetti umanitari, ma riguarda direttamente i nostri interessi, perché per l’Europa e per l’Italia, in crisi economica e in stasi demografica, gli immigrati sono la salvezza.
Invece, vediamo sia in Europa che in Italia svilupparsi campagne politiche-culturali di stampo xenofobo, il cui significato dal punto di vista della civile convivenza è ormai sotto gli occhi di tutti, come dimostra anche la rivolta di Lampedusa.
Ma è preciso anche il significato economico di quelle campagne: accumulare una forza-lavoro da tenere in condizioni semi-schiavistiche da contrapporre alla forza-lavoro indigena, per una sorta di guerra fra poveri. Nel processo di precarizzazione del mercato del lavoro la presenza di manodopera straniera sommersa e in ‘nero’, serve a consentire che si possa abbattere il costo del lavoro e, con esso, di abbattere anche le tutele e i diritti dei lavoratori.
Non capisco proprio coloro che, con sentimenti di forte critica e opposizione al governo Berlusconi, salvano il ministro Maroni, che è soltanto un ottimo propagandista.

Nel nostro Paese, ogni 5 euro che si spendono sul capitolo migranti, 4 euro sono per la repressione e 1 euro per le politiche di inclusione. Lampedusa è stata sin dall’inizio della crisi del Nord Africa un problema vissuto dal governo e dal suo ministro dell’Interno più che altro in rapporto con l’elettorato leghista.
Avremmo dovuto consentire il rilascio del permesso di soggiorno per ragioni umanitarie senza distinguere fra gli esseri umani che sbarcano, fra tunisini considerati migranti economici e libici considerati profughi: come si fa a fare certe distinzioni nel caos incandescente della sponda sud del Mediterraneo? Possibile che nessuno avverta come insopportabile questo prezzo di vite umane, in un Mediterraneo divenuto un cimitero liquido?.

Noi abbiamo un’altra idea di paese e un’altra idea di cittadinanza. E per questo motivo oggi ho firmato in un gazebo in piazza del Pantheon a Roma due proposte di legge di iniziativa popolare sul diritto di cittadinanza e di voto alle elezioni amministrative per le persone di origine straniera che vivono e lavorano nel nostro Paese.

lunedì 12 settembre 2011

Festival di Venezia. Il cinema italiano ha un nuovo protagonista: l'immigrazione


Presentati a Venezia da registi italiani oltre dieci film. Il Premio della Giuria assegnato a "Terraferma" di Emanuele Crialese.
L'immigrazione è il nuovo tema del cinema italiano. Un nuovo mondo da esplorare, raccontare, sezionare. Un tema, come hanno osservato gli inviati di Le Monde, che per il Cinema italiano è divenuto "un genere in sé. E' impossibile trovare in Europa un'attenzione tanto acuta come quella espressa verso gli stranieri dal Cinema italiano".

Il premio della Giuria è stato assegnato a "Terraferma" di Emanuele Crialese (l'esodo dei disperati in fuga dal Nord Africa visto con gli occhi dei pescatori siciliani). Mentre la migliore opera prima è stata assegnata a "Là-bas", di Guido Lombardi (le drammatiche storie degli immigrati in rivolta a Castelvolturno nel 2008).
Gli altri film sul tema, pur non avendo vinto premi, hanno fatto molto parlare. E discutere.
Ricordiamo "Cose dell'altro mondo" di Francesco Patierno, che ipotizza la scomparsa degli immigrati in una zona del Nordest. Ma anche "Storie di schiavitù" di Barbara Cupisti, "Io sono Li" di Andrea Segre, "Villaggio di Cartone" di Ermanno Olmi e "L'ultimo terrestre" di Gipi.

L'Italia bocciata in razzismo


Critiche dal Consiglio d'Europa per il linguaggio usato verso immigrati e rom
Nel luglio 2008 il commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa Hammarberg aveva criticato il “pacchetto sicurezza” del governo e il rimpatrio forzato dei migranti con comprovata segnalazioni di tortura. Critiche analoghe dal suo predecessore Alvaro Gil-Robles sulla legge Bossi Fini, mentre Hammarberg puntava il dito sulla criminalizzazione degli immigrati e cioè l’aggravante penale di clandestinità.
Il Commissario del Consiglio d’Europa, contro i discorsi politici razzisti e xenofobi, propone iniziative di autoregolamentazione da parte dei partiti politici (ve li immaginate, autocensurarsi su quello che per loro è un cavallo di battaglia politico?) e una decisa attuazione delle leggi contro i reati razzisti (ma già nel 2007 l’Agenzia Ue per l’immigrazione ha sottolineato che in questo campo le sentenze non vengono eseguite o si traducono in semplici paternali).

domenica 4 settembre 2011

Sparategli ! Nuovi schiavi d'Italia, di Jacopo Storni

E' un buon libro. Racconta le storie estreme, di schiavitù, subite da quel 10% della popolazione immigrata che viene sfruttato da noi tutti, direttamente o indirettamente, in barba ai principi costituzionali. Sette capitoli, 330 pagine stampate a caratteri molto grandi, nelle quali l'autore descrive i luoghi che ha visitato in tutto il Paese, le persone che ha incontrato, le interviste che ha raccolto in quasi due anni di lavoro. E' l'opera di un cronista che non aggiunge troppe opinioni personali, lasciando le interpretazioni agli studiosi che ha incontrato o letto. Solo nelle conclusioni l'autore dice la sua, e mostra il candido idealismo dell'egualitarista totale. Pongo questo volume tra quelli che mi sono stati utili per capire lo stato reale del Paese. Non spiega i perché, ma descrive i fatti. Il rischio è di prenderlo per una raccolta di racconti dell'orrore. Il miracolo è di farsene influenzare al punto da cambiare il proprio comportamento quotidiano. Infine ho trovato inutile le prefazione di Mo. Quanto a Storni, immagino che sia giovane se alcuni intervistati lo chiamano "ragazzo". Allora spero che non emigri e che ci regali altri libri come questo. (recensito da Lucio)

venerdì 2 settembre 2011

IMMIGRAZIONE: raccolta di firme per la cittadinanza e il voto degli immigrati


Con il deposito in Cassazione dei testi delle due leggi di iniziativa popolare sottoscritti dagli esponenti delle organizzazioni che hanno promosso la campagna l’Italia sono anch’io, ha preso il via ufficialmente oggi la raccolta di firme per la consegna delle leggi in Parlamento. Ora ci sono sei mesi di tempo per raggiungere l’obiettivo richiesto delle 50.000 firme in calce a ciascuna delle due proposte di legge che riguardano la riforma della legge sulla cittadinanza e il voto degli immigrati alle elezioni amministrative.
La campagna è promossa da 19 organizzazioni della società civile (Acli, Arci, Asgi-Associazione studi giuridici sull’immigrazione, Caritas Italiana, Centro Astalli, Cgil, Cnca-Coordinamento nazionale delle comunità d’accoglienza, Comitato 1° Marzo, Coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani, Emmaus Italia, Fcei – Federazione Chiese Evangeliche In Italia, Fondazione Migrantes, Libera, Lunaria, Il Razzismo Brutta Storia, Rete G2 - Seconde Generazioni, Sei Ugl, Tavola della Pace, Terra del Fuoco) e dall’editore Carlo Feltrinelli. Presidente del Comitato promotore è il Sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio.
Scopo della campagna è riportare all’attenzione dell’opinione pubblica e del dibattito politico il tema dei diritti di cittadinanza e la possibilità per chiunque nasca o viva in Italia di partecipare alle scelte della comunità di cui fa parte.
http://www.litaliasonoanchio.it/

giovedì 1 settembre 2011

LAMPEDUSA: LA PRIGIONE DEI BAMBINI


di Fabrizio Gatti - L'Espresso 1 settembre
Il racconto di Lampedusa deve incominciare da loro. Hanno pochi anni, a volte perfino pochi mesi. Sono venuti dall'Africa sui barconi. Adesso sono rinchiusi a centinaia nel centro di detenzione dell'isola. Dove restano per settimane tra malattie, incidenti e un caldo infernale. L'inviato dell'Espresso è riuscito a entrare in questo carcere di cui nessuno vuole parlare (1 settembre 2011). Non dorme nessuno stanotte. Il mondo dei grandi è in rivolta. La stanza rimbomba sotto una grandinata di colpi. Omar comunque non sa cosa siano una rivolta e la grandine. E' un neonato, ha due mesi. Nemmeno suo fratello Hamza, 3 anni, e sua sorella Maha, 7, capiscono da dove arrivi questo rumore spaventoso. Infatti non grandina. Sull'isola di Lampedusa d'estate non succede mai. Sono i sassi che cadono contro le pareti e il tetto in lamiera. Lanciano pietre ovunque. Una notte ordinaria nel centro di detenzione per immigrati e rifugiati. Omar, Hamza e Maha sono piccoli carcerati. Da settimane non possono uscire dal recinto di filo spinato e lamiere arroventati dal sole. Sono sbarcati alle quattro e un quarto del mattino, sabato 6 agosto. A quell'ora Omar è apparso sul molo con i due fratellini. Lui era stretto nelle braccia del papà, scappato con la moglie dalla guerra. I genitori, emigrati dal Sudan in Libia anni fa per lavoro, li hanno protetti dagli spari, dalle bombe e dalla fatica della traversata. E' sopravvissuto sano e forte, Omar. Uscirà invece di qui, quando uscirà, con una brutta ustione alla coscia destra. Una notte uno dei
dipendenti assunti per l'emergenza, che la retorica si ostina a chiamare volontari, l'ha messo sotto l'acqua bollente.
Voleva lavarlo. Si è sbagliato.
Cose che succedono nella prigione dei bambini: qui tutto è precario, tutto è pericoloso.
E' per questo che i bambini non andrebbero mai rinchiusi in un posto così. C'è anche la piccola Chideria. Nata in Libia il 6 maggio 2011, è l'unica sopravvissuta tra i bimbi del suo barcone approdato il 4 agosto. I piccoli compagni di viaggio sono morti uno dopo l'altro. Chideria l'hanno liberata con i genitori nigeriani soltanto dopo tre settimane.
Così piccola si è fatta 20 giorni di reclusione. Si è anche ammalata. Un certificato sanitario di Medici Senza Frontiere che riscontrava sintomi persistenti di bronchite, pus dagli occhi e punture da insetto multiple è rimasto inascoltato fino a mercoledì 24 agosto. Sono stati necessari l'esposto di un avvocato, Alessandra Ballerini, legale dell'associazione Terre Des Hommes e l'intervento del Tribunale dei minori di Palermo.
Altri due minorenni, 16 e 17 anni, sono stati feriti dalle pietre lanciate dalla sezione adulti durante la rivolta notturna di martedì scorso. E proprio in queste ore c'è preoccupazione per un caso sospetto di tubercolosi: una donna tunisina, trasportata in elicottero a Palermo, tossiva sangue. E' il secondo caso questa estate. A fine agosto sono 225 i bambini e gli adolescenti rinchiusi da settimane nelle due strutture di detenzione di Lampedusa: 111 nel "Centro di primo soccorso e accoglienza" di Contrada Imbriacola, 114 nella base in disuso dell'Aeronautica militare. A poche decine di metri dai radar di scoperta aerea e di difesa antimissile. E dai campi elettromagnetici.

Fabrizio Gatti - L'Espresso -

mercoledì 10 agosto 2011

La battaglia dei "fuori legge" per la legge

Si chiama Ivan l’ultimo eroe dell’Italia. Ha 26 anni, studia ingegneria al politecnico di Torino e per pagarsi le tasse universitarie raccoglie i pomodori nel Salento, in Puglia. Ha la pelle scura, viene da Camerun. È diventato il paladino dei diritti dei braccianti agricoli stagionali di Nardò, quelli che raccolgono i pomodori che arrivano sulle nostre tavole.
Chiede diritti per sé e per gli altri. Chiede giustizia e rispetto come esseri umani e come lavoratori: “Vogliamo contratti veri. Vogliamo un salario dignitoso. Vogliamo che il prezzo dei cassoni sia proporzionale al rendimento e al nostro sforzo. Non vogliamo più trattare con i caporali. Vogliamo più controlli nei campi”.
Insomma chiede che in Italia lo stato di diritto valga anche per loro. Per questo lo hanno minacciato di morte. Ma Ivan dice di non avere paura. E non intende fermarsi.
Ancora una volta in Italia le battaglie per i diritti le fanno loro, gli immigrati, anche quelli che amiamo chiamare clandestini, cioè quelli che per la nostra legge sono fuori legge.
di Daniela de Robert di Art. 21

giovedì 4 agosto 2011

Flussi migratori e diritti dei migranti.

Il 2 agosto il Senato ha approvato il "decreto rimpatri" per recepire la direttiva europea relativa al rimpatrio di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare.
In effetti ha cambiato la normativa in peggio, estendendo a 18 mesi la permanenza nei CIE. Inoltre non sono state rafforzate le garanzie e i diritti dei soggetti trattenuti, né è stato previsto un miglioramento delle condizioni di vita nei Centri- luoghi che hanno dimostrato di non garantire nè accoglienza nè sicurezza.
Inoltre ha adottato il rimpatrio volontario dei cittadini stranieri irregolari come ultima opzione, ma insistendo con i rimpatri forzosi- dimostratisi ad oggi del tutto inefficienti.
Servono invece disposizioni per incoraggiare il rimpatrio volontario, garantendo il ritorno nel paese d'origine se non sussistono rischi per la vita e libertà del migrante e nel rispetto della dignità di ogni essere umano.

martedì 2 agosto 2011

L'Italia irresponsabile con i migranti


1° agosto: una giornata nera per il nostro Paese, totalmente inadeguato ad affrontare l'immigrazione.
Da una parte il drammatico spettacolo dei 25 corpi allineati in sacchi di plastica sul molo di Lampedusa, dall’altra le proteste nei centri "di accoglienza" di Bari e Capo Rizzuto.
Le amministrazioni locali, senza poteri nè mezzi economici, non sono in grado di gestire le aspettative e le proteste di persone in attesa dello status di rifugiato, esasperate perché recluse senza aver commesso reati.
Non è giusto finanziare - con ingenti stanziamenti- le missioni militari, e disinteressarsi dei migranti, soprattutto di coloro che scappano dalle guerre. (M.C.)

lunedì 1 agosto 2011

Tragedia a Lampedusa: 25 cadaveri su un barcone

Dall'inizio dell'anno i morti nel Canale di Sicilia sono almeno 1.674, un dato senza precedenti. I naufragi sono otto volte più numerosi sulla rotta libica che non su quella tunisina. Forse perché gli imbarchi sono gestiti direttamente dalle milizie del regime?

La macabra scoperta è avvenuta questa mattina all'alba, quando la Guardia costiera ha iniziato il trasbordo dei 271 passeggeri di un vecchio peschereccio libico a poco più di un miglio da Lampedusa. Li hanno trovati nella sala macchine. Erano tutti ragazzi, 25 persone. Sono morti asfissiati per i fumi del motore e per il caldo. Sarebbero morti due giorni fa, poco dopo la partenza. Il peschereccio su cui viaggiavano, una barca di 15 metri, era così sovraccarico che nonostante le loro richieste d'aiuto dalla stiva, chi stava sul ponte non aveva lo spazio per spostarsi e aprire la botola per farli uscire. La procura di Agrigento ha annunciato l'apertura di un'inchiesta.

lunedì 11 luglio 2011

Viaggio nel terzo mondo d'Italia


di Bartolo Scifo, pubblicato su Terra il 1° luglio 2011
Secondo i dati Istat relativi al primo gennaio 2011, sono presenti in Italia più di 4,5 milioni di stranieri, pari al 7,5% della popolazione totale, con un incremento, rispetto all'anno precedente, del 7,45%.
Gli immigrati irregolari potrebbero essere più di 500 mila e le rivolte ancora in corso nei Paesi nord africani hanno segnato per il 2011 un sensibile incremento.

Centinaia di migliaia di persone, fuggite dalle guerre e dalla povertà, rischiano di diventare i nuovi schiavi d’Italia, come ammonisce il sottotitolo del libro di Jacopo Storni, “Sparategli! Nuovi schiavi d’Italia” (Editori Riuniti), nelle librerie dal 29 giugno.

Il volume racconta un viaggio dal nord al sud nel ‘Terzo mondo d’Italia’, alla scoperta delle condizioni disumane in cui sono costretti a vivere gli immigrati, ai margini della società e senza che nessuno gli riconosca la dignità di esseri umani.
Le nigeriane minorenni obbligate a prostituirsi a Castel Volturno, le braccianti romene di Vittoria costrette a prestazioni sessuali dai propri datori di lavoro, gli africani schiavi nelle campagne di Calabria, Lazio, Puglia, Basilicata, i rifugiati somali sotto i cavalcavia di Firenze. E ancora, i mendicanti resi storpi per elemosinare ai semafori, i vu cumprà senegalesi che scappano dalla Finanza, i profughi afghani che vivono a Roma confinati in inquietanti baraccopoli. E poi i clochard albanesi, i rom di Milano, i prigionieri dei Cie che scongiurano il rimpatrio, i carcerati autolesionisti, i facchini-servi delle cooperative della logistica del milanese, gli indiani bruciati da bande di bulli italiani. Senza dimenticare i morti sul lavoro, e quelli uccisi da un raffreddore diventato polmonite fulminante per mancanza di cure.

Jacopo Storni, giornalista, racconta in 330 pagine un intenso viaggio durato oltre un anno; l’autore raccoglie anche le voci d’intolleranza che covano tra gli italiani, dove emerge, spiega Storni: “il lato oscuro di un’Italia talvolta egoista e arroccata su se stessa, dove ognuno di noi è complice, diretto o indiretto, delle condizioni più drammatiche in cui vivono i migranti”.

domenica 10 luglio 2011

AD OSTIA, ENNESIMO SGOMBERO DI UN CAMPO ROM.

IL DIRETTORE DELLA CARITAS LOCALE SCRIVE AD ALEMANNO
Una reazione indignata e ferma contro la politica degli sgomberi dei campi Rom della giunta capitolina arriva da don Franco De Donno, della Caritas di Ostia e in una lettera aperta al sindaco denuncia lo sgombero del piccolo campo Rom a Ostia Ponente. "Sono solo state smantellate «delle povere tende e poche masserizie – denuncia il prete – senza per nulla indicare una adeguata alternativa»".
Il direttore della Caritas manifesta al sindaco il proprio «sgomento», «tanto più profondo in quanto da vario tempo abbiamo iniziato un percorso di dialogo fruttuoso con l’Assessore Lodovico Pace e con i Vigili Urbani del XIII Municipio: con varie assemblee dei Rom e con una metodologia di “rete” nutrivamo solide speranze per il raggiungimento di una serena emersione e di una dignitosa inclusione e integrazione alloggiativa e lavorativa, come già avviene in varie città di Italia, avendo avuto la disponibilità di una convinta e responsabile collaborazione dei nostri Rom». Invece, quelle ruspe e quel camion «non sgomberavano soltanto quelle poche e povere masserizie, ma anche e soprattutto le speranze di un progetto alternativo tanto faticosamente ma decisamente avviato con le Istituzioni locali».

I bimbi rom e le loro sudate pagelle

Hanno finito la scuola nonostante tutto, sono stati promossi nonostante tutto. Sono le storie di George, lonut, Valeriu, Riccardo, Daniela, Maria, Florina, bambini rom che vivono in situazioni impossibili, tra sgomberi e viaggi lunghissimi per arrivare a scuola, a volte viaggi di un'ora e mezza. Eppure hanno continuato e per loro l'imparare è diventato il traguardo che rappresenta una garanzia per il loro futuro; tra pochi giorni potranno ricevere le "pagelle", potranno finalmente dire "mi hanno promosso" e questa promozione ha un valore così diverso dal nostro, non è solo l'ammissione ad una classe superiore è il sentirsi capace, sentirsi riconosciuto e finalmente apprezzato.

Maria e Florina hanno frequentato la terza media e ora stanno facendo gli esami: raccontano ogni giorno quale prova hanno fatto e sono felici di poter dimostrare tutta la loro voglia di imparare. Ogni giorno per loro è stata un'impresa continuare a frequentare, spostandosi da varie parti della città, spesso sono andate a scuola anche nelle mattine in cui la famiglia veniva sgomberata, senza sapere dove poi l'avrebbero ritrovata e hanno dimostrato che nulla può fermare la crescita e l'apprendimento di chi vede nella scuola l'unico ambiente in cui sentirsi parte di un gruppo.
Hanno imparato nomi e concetti nella lingua italiana, leggono e scrivono in lingua italiana, conoscono poesie e poeti italiani, ma pochi italiani hanno riservato loro sguardi benevoli. Ora stanno cambiando gli occhi di chi li guarda e anche i loro occhi sono più fiduciosi e sereni; con l'aiuto dei volontari della Comunità di Sant'Egidio e della scuola sanno leggere, scrivere, studiare. Cose apparentemente semplici che per questi ragazzi e questi bambini diventano una ricchezza con la quale potranno viaggiare verso una vera società interculturale.
Assunta Vincenti Il Fatto Quotidiano 2011

mercoledì 15 giugno 2011

20 giugno h. 20 con i rifugiati


20 giugno 2011 h. 18.30 ex Terminal Ostiense Concerto per la Giornata Mondiale del Rifugiato con Paolo Rossi, Tetes de Bois, Acustimantico, Francesco Di Giacomo e altri. Un appuntamento significativo che merita di essere segnato, segnalato, passato di mano; per la questione di cui tratta e per la fatica generosa e misconosciuta di quelli che l'hanno promosso. Parla di rifugiati. Sperando che tutto ciò aiuti chi è nato qui e viene considerato cittadino di serie b e chi non viene considerato proprio.

lunedì 6 giugno 2011

Concluso con successo il corso di italiano per immigrati

lunedì 6 giugno, dalle ore 18 alle ore 20, davanti alla scuola Oberdan, rinfresco per la conclusione annuale del corso di italiano per immigrati.

Un'occasione per conoscere gli insegnanti ed alcuni dei partecipanti e per comunicare l'importanza che il quartiere attribuisce a questo decisivo canale di fraternizzazione. Arrivederci al prossimo ottobre!



“Monteverde antirazzista” da due anni organizza corsi d’italiano L2 su tre livelli, dalla alfabetizzazione a un livello assimilabile a quello A2 del quadro europeo. La particolarità di questa esperienza è che i suoi corsi, pur affidati al lavoro di insegnanti assolutamente volontari, si tengono la sera presso una scuola elementare e dell’infanzia del quartiere, che ha inserito l’iniziativa nel POF, grazie al fattivo interessamento di alcuni insegnanti e genitori e alla piena disponibilità della direzione.(Oreste Tappi)

sabato 4 giugno 2011

Nuova tragedia del Mediterraneo


Sosteniamo la richiesta rivolta da Nichi Vendola al Presidente della Republica di una giornata di lutto nazionale per questo nuovo triste episodio nel Mediterraneo.

Nella notte di mercoledì 1 giugno un barcone in avaria con a bordo oltre 700 persone dirette in Sicilia è stato avvistato al largo della Tunisia. La Guardia costiera e l’esercito tunisino hanno tratto in salvo oltre 570 persone, mentre altri 200 profughi risultano dispersi in mare. I profughi sarebbero di nazionalità asiatica, africana e tunisina.
"Cercavano di venire qui perché fuggivano «solo» dalla fame o anche, viste le tensioni etniche e le guerre tribali e religiose che sconvolgono i loro Paesi, dalle persecuzioni politiche? Erano profughi da accogliere (sia pure di malavoglia) o clandestini da ributtare sbrigativamente sulla loro sponda? ..... Il rapporto dell'Onu sulle migrazioni del 2009 dice che chi lascia oggi il Terzo mondo per venire in Occidente vede in media «un incremento pari a 15 volte nel reddito, un raddoppio dei tassi di iscrizione alle scuole e una diminuzione pari a 16 volte nella mortalità infantile»: cosa che spingerebbe chiunque di noi, al posto loro, con la crisi paurosa che affonda l'Africa abbandonata al suo destino, a tentare l'avventura." (Gian Antonio Stella, dal Corriere della sera)

...ogni discorso sull'immigrazione, sui profughi e sui viaggiatori (i "clandestini"!) che non rinunci del tutto alla nostalgia per una fraternità umana, viene tacciato subito di buonismo, cioè di una bontà di maniera. E messo a tacere dalla frase definitiva: "Prenditeli a casa tua!" La frase è cattivista, ma ha una sua utilità, e non è affatto imbattibile. Non solo perché ci sono molte persone che se li prendono, "a casa propria". Ma mi interessa che cosa fanno gli altri, che cosa facciamo noi altri. Avere una casa propria, e "una stanza tutta per sé", è ancora un gran privilegio sul nostro pianeta, ma è anche una condizione preziosa di libertà e di civiltà. I privilegi, anche quelli che non implicano una soperchieria diretta sulla povertà altrui, sono a rischio. I nostri pezzi grossi si riempiono la bocca di parole tolte al loro contesto reale. Berlusconi, Dio lo perdoni, ammoniva sullo "tsunami umano" che ci sta travolgendo; e in Tunisia sono entrati 200 mila profughi dalla Libia. Così è per la parola "invasione": "È una vera e propria invasione!". No, naturalmente. Non è un'invasione vera e propria. Ma le invasioni succedono davvero, sono successe al tramonto di altri imperi, e quando succedono, abbiano una ragione o no (se la fanno, una ragione), entrano senza bussare.
Finché dura, assottigliandosi, l'età del nostro privilegio, piuttosto che gridare "Fuori dalle palle!", conviene versare il nostro modesto contributo supplementare per l'usufrutto del metro quadrato che ci è toccato in sorte. Se non siamo tipi da spartire il mantello col povero che trema, e anzi per tenercelo, il mantello, regalargli un cappotto in saldo, prima che gli venga un'altra idea. Spendere qualche energia e qualche soldo in aiuti, prima di rovinarsi in guardie giurate. Ho detto che conviene: se poi ci riuscisse di farlo con una specie di gioia, sarebbe fantastico. (Adriano Sofri da Repubblica)

lunedì 9 maggio 2011

Ostiense: solidarietà con gli afgani

Comunicato di Massimo, dal sito di Andrea Catarci- 8 maggio 2011
Con un pranzo a base di riso ai calamari e verdure miste, in un clima estivo e festoso, si è conclusa alla Stazione Ostiense la tre giorni di solidarietà organizzata dall’Associazione Brigata Garbatella, affiliata alla Protezione Civile, da Medu (Medici per i Diritti Umani) e dal Municipio Roma XI. Nelle giornate precedenti si è effettuata la raccolta dei generi di prima necessità, soprattutto vestiario, lamette da barba, detergenti e disinfettanti, che sono stati distribuiti in quantità, grazie alla buona risposta all’appello tanto di singoli ed associazioni di Garbatella come di altre realtà cittadine. Un ringraziamento particolare va alla Scuola Popolare Piero Bruno di Garbatella e a Casa Africa di San Lorenzo, per l’impegno e il contributo fornito.
Con l’approssimarsi della stagione estiva la situazione dei circa 120 afghani rischia di peggiorare ancora, ma la Giunta Alemanno si ostina a non dare alcun segnale di presenza e di interesse. Come per le altre categorie deboli della città, anche per i rifugiati l’unica politica che il Sindaco è in grado di attuare è quella dell’inerzia voluta e perseguita furbescamente come strategia, così da far peggiorare a tal punto la situazione, in particolare sotto il profilo igienico-sanitario, da poter poi avere una giustificazione per un’eventuale azione di forza, ovviamente senza alternative. A farne le spese le persone in carne ed ossa, tanto i migranti trattati alla stregua di bestie e che si finge siano invisibili quanto i nativi, che nelle vicinanze sono costretti a subire un uso improprio del territorio. Si risolva l’attuale emergenza alloggiativa per chi fugge da uno scenario di guerra qual è l’Afghanistan e, per il futuro, si strutturi sul posto un servizio di prima accoglienza, informazione ed orientamento, come da richiesta ripetuta da Associazioni e Municipio Roma XI.
Andrea Catarci, Presidente Municipio Roma XI

giovedì 5 maggio 2011

Forlanini, restano ancora 70 ragazzi afgani.

Dei 150 stranieri che fino alla fine di febbraio occupavano due reparti in un edificio dell'ospedale Forlanini, sono rimasti solo settanta afgani. All'ingresso, due vigilantes della sicurezza dell'ospedale fanno entrare solo quelli che sono sulla lista. Gli altri sono stati trasferiti nel "Centro della pace" a Grotta Celoni, che li ha accolti nel periodo dell’emergenza freddo.
I 70 "regolari" sono gli unici ad avere lo status di rifugiati, un permesso di soggiorno per motivi umanitari, che ha permesso loro di restare nelle strutture dell'ospedale, ma senza alcuna gestione né supporto economico. Sono seguiti da una mediatrice culturale e dall’associazione Medu, Medici per i diritti umani, che fornisce da mesi assistenza.
Manca la luce nei bagni. Mancano i materiali per la pulizia degli alloggi, che dovrebbe essere autogestita, con la conseguenza di pessime condizioni igeniche e rischi di infezioni.
Molti ragazzi dormono per terra a causa della mancanza o insufficienza di reti, materassi,lenzuola, federe, cuscini, materiali per la pulizia personale (asciugamani e sapone).
Manca inoltre una mensa (l'obbligo di rientro alle 21 rende difficile l'uso di mense esterne). (G. Panuccio)

sabato 23 aprile 2011

Occupata la basilica di S. Paolo- Sosteniamo i rom "sgomberati"


Lettera di Luigi Manconi al cardinale Andrea Cordero Lanza e all'abate Edmund Power, basilica di San Paolo fuori le mura:
“Nel pomeriggio del Venerdì Santo, un centinaio di persone, tra uomini donne e bambini, ha cercato ospitalità all'interno della basilica di San Paolo fuori le mura. Come accadeva in tempi assai più bui e cupi di quelli attuali, chi non trova soccorso e riparo altrove, nei luoghi della società civile e nelle istituzioni pubbliche, si rifugia nelle chiese. È già accaduto in questi anni e pensiamo che ancora accadrà. A Roma la situazione dei rom e dei sinti è particolarmente drammatica: 70 sgomberi solo nell'ultimo mese e seicento persone lasciate per strada. Alloggi precari e provvisori vengono semplicemente distrutti e a chi vi si trovava non viene offerta alcuna alternativa, se non quella di disperdere i gruppi familiari in tanti e diversi agglomerati: si creano così insediamenti ancora più pericolosi di quelli che sono stati abbattuti. La politica pubblica per i rom e i sinti a Roma si limita a un'azione di sgomberi e di espulsioni. Chi, come la Comunità di Sant'Egidio denuncia una simile situazione, viene messo a tacere. La basilica di San Paolo fuori le mura è un luogo sacro, che dipende direttamente dal Vaticano, nel cui ordinamento giuridico rientra. Confidiamo nel senso di umanità e nella carità cristiana del Cardinale Cordero e dell'abate Power, responsabili della basilica, affinché quelle famiglie siano ospitate e tutelate e affinché si operi per una soluzione positiva. Ciò richiede una sollecitazione autorevole alle amministrazioni pubbliche del nostro stato cosicché Roma resti una città accogliente e ospitale”. (Giuseppe Panuccio)

giovedì 14 aprile 2011

venerdì 15 aprile, h. 20

Montale per l'Africa, via di Bravetta 545,
Concerto per il Kenia


giovedì 7 aprile 2011

Tre morti al giorno tra chi fugge dall’Africa verso l’Europa.

di Luigi Manconi, presidente di A Buon Diritto
Dal 1988 a oggi sono 23.000 i morti in mare lungo le rotte che dalle coste settentrionali dell’Africa vanno verso l’Europa, la Turchia e le Canarie. La stima è confermata dalle cifre fornite da Italia- razzismo, dal sito Forteresse Europe, dal coordinamento di organismi di ispirazione religiosa (Acli, Federazione delle Chiese Evangeliche, Centro Astalli, Caritas, Comunità di Sant'Egidio, Fondazione Migrantes) e da agenzie di stampa internazionali.
Le cifre si traducono in un dato impressionante: 2,7 morti al giorno lungo questo arco di tempo: negli anni di più intensa migrazione dalla sponda sud del Mediterraneo (2006-2008), i morti sono stati più di 5 al giorno. Questa drammatica contabilità dice solo una parte delle dimensioni reali della tragedia: si deve ricordare che una percentuale elevatissima (intorno al 50%) di quei morti vanno classificati come “dispersi”, ovvero cadaveri mai più ritrovati, senza un nome e una tomba. D’altra parte, il numero complessivo dei morti è calcolato per difetto: di molti naufragi e di molte partenze, non esiste documentazione. Siamo in presenza di un’autentica strage, che si riproduce da decenni.