Comunicato di Massimo, dal sito di Andrea Catarci- 8 maggio 2011
Con un pranzo a base di riso ai calamari e verdure miste, in un clima estivo e festoso, si è conclusa alla Stazione Ostiense la tre giorni di solidarietà organizzata dall’Associazione Brigata Garbatella, affiliata alla Protezione Civile, da Medu (Medici per i Diritti Umani) e dal Municipio Roma XI. Nelle giornate precedenti si è effettuata la raccolta dei generi di prima necessità, soprattutto vestiario, lamette da barba, detergenti e disinfettanti, che sono stati distribuiti in quantità, grazie alla buona risposta all’appello tanto di singoli ed associazioni di Garbatella come di altre realtà cittadine. Un ringraziamento particolare va alla Scuola Popolare Piero Bruno di Garbatella e a Casa Africa di San Lorenzo, per l’impegno e il contributo fornito.
Con l’approssimarsi della stagione estiva la situazione dei circa 120 afghani rischia di peggiorare ancora, ma la Giunta Alemanno si ostina a non dare alcun segnale di presenza e di interesse. Come per le altre categorie deboli della città, anche per i rifugiati l’unica politica che il Sindaco è in grado di attuare è quella dell’inerzia voluta e perseguita furbescamente come strategia, così da far peggiorare a tal punto la situazione, in particolare sotto il profilo igienico-sanitario, da poter poi avere una giustificazione per un’eventuale azione di forza, ovviamente senza alternative. A farne le spese le persone in carne ed ossa, tanto i migranti trattati alla stregua di bestie e che si finge siano invisibili quanto i nativi, che nelle vicinanze sono costretti a subire un uso improprio del territorio. Si risolva l’attuale emergenza alloggiativa per chi fugge da uno scenario di guerra qual è l’Afghanistan e, per il futuro, si strutturi sul posto un servizio di prima accoglienza, informazione ed orientamento, come da richiesta ripetuta da Associazioni e Municipio Roma XI.
Andrea Catarci, Presidente Municipio Roma XI
lunedì 9 maggio 2011
giovedì 5 maggio 2011
Forlanini, restano ancora 70 ragazzi afgani.
Dei 150 stranieri che fino alla fine di febbraio occupavano due reparti in un edificio dell'ospedale Forlanini, sono rimasti solo settanta afgani. All'ingresso, due vigilantes della sicurezza dell'ospedale fanno entrare solo quelli che sono sulla lista. Gli altri sono stati trasferiti nel "Centro della pace" a Grotta Celoni, che li ha accolti nel periodo dell’emergenza freddo.
I 70 "regolari" sono gli unici ad avere lo status di rifugiati, un permesso di soggiorno per motivi umanitari, che ha permesso loro di restare nelle strutture dell'ospedale, ma senza alcuna gestione né supporto economico. Sono seguiti da una mediatrice culturale e dall’associazione Medu, Medici per i diritti umani, che fornisce da mesi assistenza.
Manca la luce nei bagni. Mancano i materiali per la pulizia degli alloggi, che dovrebbe essere autogestita, con la conseguenza di pessime condizioni igeniche e rischi di infezioni.
Molti ragazzi dormono per terra a causa della mancanza o insufficienza di reti, materassi,lenzuola, federe, cuscini, materiali per la pulizia personale (asciugamani e sapone).
Manca inoltre una mensa (l'obbligo di rientro alle 21 rende difficile l'uso di mense esterne). (G. Panuccio)
I 70 "regolari" sono gli unici ad avere lo status di rifugiati, un permesso di soggiorno per motivi umanitari, che ha permesso loro di restare nelle strutture dell'ospedale, ma senza alcuna gestione né supporto economico. Sono seguiti da una mediatrice culturale e dall’associazione Medu, Medici per i diritti umani, che fornisce da mesi assistenza.
Manca la luce nei bagni. Mancano i materiali per la pulizia degli alloggi, che dovrebbe essere autogestita, con la conseguenza di pessime condizioni igeniche e rischi di infezioni.
Molti ragazzi dormono per terra a causa della mancanza o insufficienza di reti, materassi,lenzuola, federe, cuscini, materiali per la pulizia personale (asciugamani e sapone).
Manca inoltre una mensa (l'obbligo di rientro alle 21 rende difficile l'uso di mense esterne). (G. Panuccio)
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