Dei 150 stranieri che fino alla fine di febbraio occupavano due reparti in un edificio dell'ospedale Forlanini, sono rimasti solo settanta afgani. All'ingresso, due vigilantes della sicurezza dell'ospedale fanno entrare solo quelli che sono sulla lista. Gli altri sono stati trasferiti nel "Centro della pace" a Grotta Celoni, che li ha accolti nel periodo dell’emergenza freddo.
I 70 "regolari" sono gli unici ad avere lo status di rifugiati, un permesso di soggiorno per motivi umanitari, che ha permesso loro di restare nelle strutture dell'ospedale, ma senza alcuna gestione né supporto economico. Sono seguiti da una mediatrice culturale e dall’associazione Medu, Medici per i diritti umani, che fornisce da mesi assistenza.
Manca la luce nei bagni. Mancano i materiali per la pulizia degli alloggi, che dovrebbe essere autogestita, con la conseguenza di pessime condizioni igeniche e rischi di infezioni.
Molti ragazzi dormono per terra a causa della mancanza o insufficienza di reti, materassi,lenzuola, federe, cuscini, materiali per la pulizia personale (asciugamani e sapone).
Manca inoltre una mensa (l'obbligo di rientro alle 21 rende difficile l'uso di mense esterne). (G. Panuccio)
giovedì 5 maggio 2011
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