martedì 22 novembre 2011

Napolitano: «È una follia che i figli di immigrati nati in Italia non siano cittadini»



Napolitano coglie l'occasione di parlare anche di diritti degli immigrati durante l'incontro con la federazione delle chiese evangeliche in Italia. «Mi auguro che in Parlamento si possa affrontare anche la questione della cittadinanza ai bambini nati in Italia da immigrati stranieri. Negarla è un'autentica follia, un'assurdità. I bambini hanno questa aspirazione». E la nomina di Andrea Riccardi, fondatore della comunità di Sant'Egidio, a ministro della Cooperazione internazionale e dell'integrazione sociale segnala «la possibilità di riprendere le politiche di integrazione che hanno uno sviluppo ormai lontano».
Nichi Vendola
Voglio fare pubblicamente un plauso al Presidente della Repubblica. Le sue parole di oggi sui figli degli immigrati sono di assoluta saggezza e straordinaria modernità. I bambini e le bambine dei migranti non sono figli di un Dio minore.
E’ davvero sconcertante che finora l’espressione del più becero razzismo ottuso e provinciale abbia costretto l’Italia per troppo tempo a non essere un Paese civile. E’ giunto il momento che la politica e le Istituzioni passino dalle parole ai fatti.

Reazioni contrarie- Di tuttaltro avviso Mario Borghezio, eurodeputato della Lega: «Il presidente della Repubblica non deve permettersi di imporre, contro la nostra tradizione giuridica millenaria, lo ius soli sul ius sanguinis, stravolgendo così il nostro diritto». Gli fa eco il collega Matteo Salvini: «Le priorità per gli italiani e per i padani in particolare (che è una follia negare che esistono!) non sono nè i soldi per Roma Capitale nè regalare la cittadinanza agli stranieri o ai figli degli stranieri. Napolitano sta proprio esagerando».

giovedì 10 novembre 2011

Roma: l’emergenza abitativa bussa alla porta

Il 31 ottobre non è stato un giorno di festa per gli occupanti del Ninci Sestilio, ex deposito Atac adiacente alla metro San Paolo. La forza pubblica si è presentata alle 7 di mattina ai cancelli dell’occupazione che ospitava 20 nuclei familiari, stranieri, studenti e bambini. Dopo un tentativo di resistenza da parte di alcune persone salite sul tetto, la polizia ha portato tutti gli uomini in questura per procedere a identificazioni e denunce. “Sono in Italia da dieci anni – ci racconta una donna di origine sudamericana tenendo in braccio il figlio di pochi anni – e l’unico aiuto che ho avuto dal governo sono tre mesi di assistente sociale. Poi la strada. Siamo costretti a fare questo”. La sua storia assomiglia a quella di molti altri.
Roma vive uno stato di permanente emergenza abitativa di cui fanno le spese in primis le fasce di popolazione con basso reddito. Per gli stranieri si aggiungono spesso alle difficoltà economiche altri fattori quali la mancanza di un titolo di soggiorno, che li pone sotto ricatto da parte dell’affittuario e non permette di richiedere un sostegno pubblico, e i comportamenti discriminatori, che colpiscono anche coloro che soggiornano regolarmente nel nostro paese.
Secondo un’indagine Istat del 2009 la maggioranza delle famiglie composte da migranti vive in affitto o subaffitto (58,7% dei casi, contro il 16% delle famiglie italiane) e il 23% vive in abitazioni di proprietà (contro il 71,6% delle famiglie italiane). Tra coloro che vivono in case in affitto, il 60,1% degli stranieri non ha un regolare contratto rispetto al 39,39% degli italiani. L’emergenza abitativa è fatta di storie e racconti di esclusione sociale che troppo spesso passano sotto silenzio. Ne è un esempio la morte per annegamento di un giovane cingalese durante il nubifragio che ha colpito Roma lo scorso 20 ottobre.
Giulia Pacifici da http://www.cronachediordinariorazzismo.org

mercoledì 2 novembre 2011

I rom in Italia, dati, statistiche e pregiudizi


Video di Moni Ovadia
I rom in Italia sono circa 130-150 mila, lo 0,23 per cento della popolazione. Di questi, il 90 per cento sono stanziali e la metà ha la cittadinanza italiana. Questi dati sono contenuti nel vademecum realizzato dall’associazione stampa romana con il sostegno dell’assessorato al lavoro della regione Lazio, in collaborazione con la comunità di Sant’Egidio e l’associazione giornalisti scuola di Perugia. Alla presentazione del dossier, rivolto al mondo dei media perché raccontino con correttezza il fenomeno, anche l’attore Moni Ovadia che porta in scena per l’occasione, al Teatro Quirino, a Roma, lo spettacolo ‘Senza confini Ebrei e zingari’. Un recital che racconta la comune sorte degli ebrei e dei rom, con un epilogo diverso dopo la deportazione nazi-fascista. “Gli ebrei sono entrati nel salotto buono della società – racconta Ovadia– i rom no, l’Europa deve ancora riconoscerli ufficialmente come vittime, siamo in debito con loro. Ritengo che le politiche su questo tema messe in campo anche dal governo italiano siano il peggio del peggio” di N.Trocchia