giovedì 10 novembre 2011

Roma: l’emergenza abitativa bussa alla porta

Il 31 ottobre non è stato un giorno di festa per gli occupanti del Ninci Sestilio, ex deposito Atac adiacente alla metro San Paolo. La forza pubblica si è presentata alle 7 di mattina ai cancelli dell’occupazione che ospitava 20 nuclei familiari, stranieri, studenti e bambini. Dopo un tentativo di resistenza da parte di alcune persone salite sul tetto, la polizia ha portato tutti gli uomini in questura per procedere a identificazioni e denunce. “Sono in Italia da dieci anni – ci racconta una donna di origine sudamericana tenendo in braccio il figlio di pochi anni – e l’unico aiuto che ho avuto dal governo sono tre mesi di assistente sociale. Poi la strada. Siamo costretti a fare questo”. La sua storia assomiglia a quella di molti altri.
Roma vive uno stato di permanente emergenza abitativa di cui fanno le spese in primis le fasce di popolazione con basso reddito. Per gli stranieri si aggiungono spesso alle difficoltà economiche altri fattori quali la mancanza di un titolo di soggiorno, che li pone sotto ricatto da parte dell’affittuario e non permette di richiedere un sostegno pubblico, e i comportamenti discriminatori, che colpiscono anche coloro che soggiornano regolarmente nel nostro paese.
Secondo un’indagine Istat del 2009 la maggioranza delle famiglie composte da migranti vive in affitto o subaffitto (58,7% dei casi, contro il 16% delle famiglie italiane) e il 23% vive in abitazioni di proprietà (contro il 71,6% delle famiglie italiane). Tra coloro che vivono in case in affitto, il 60,1% degli stranieri non ha un regolare contratto rispetto al 39,39% degli italiani. L’emergenza abitativa è fatta di storie e racconti di esclusione sociale che troppo spesso passano sotto silenzio. Ne è un esempio la morte per annegamento di un giovane cingalese durante il nubifragio che ha colpito Roma lo scorso 20 ottobre.
Giulia Pacifici da http://www.cronachediordinariorazzismo.org

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