lunedì 7 febbraio 2011

I rom dall’invisibilità alla tragedia, di Laura Boldrini


Dei soccorritori cercano di confortare la madre dei 4 bambini.
Quattro bimbi rom tra i due e gli undici anni muoiono tra le fiamme ed è colpa della “burocrazia”, cioè non è colpa di nessuno. Sono i figli dell’emarginazione e della povertà, costretti a vivere nascosti nei posti più degradati perchè nessuno li vuole. Più sono invisibili, più vengono lasciati stare. E in questa corsa al ribasso aumentano i rischi di un’esistenza al limite. I rom, anche se bambini, non suscitano i buoni sentimenti di una società che stenta a valorizzare le differenze e le culture delle minoranze. Una società che però dei Rom raramente conosce le origini e la storia, la cultura e le usanze ma che identifica questo gruppo basandosi unicamente sui peggiori pregiudizi: ladri di bambini, ladri di appartamenti, sporchi, bugiardi etc. Pregiudizi alimentati anche da messaggi politici che parlano costantemente di “emergenza Rom”, trattando quindi la questione prevalentemente in termini di ordine pubblico, e da una stampa che sul tema ha la tendenza a cedere il passo al sensazionalimo. Nonostante in Italia i Rom siano solo circa 150 mila, la metà dei quali cittadini italiani.

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