giovedì 22 settembre 2011

DAGLI IMMIGRATI LA SALVEZZA, di Nichi Vendola

L’immigrazione di popolazioni in fuga da guerre e miserie rappresenta un dato strutturale, direi inevitabile. Tuttavia l’accoglienza non ha solo aspetti umanitari, ma riguarda direttamente i nostri interessi, perché per l’Europa e per l’Italia, in crisi economica e in stasi demografica, gli immigrati sono la salvezza.
Invece, vediamo sia in Europa che in Italia svilupparsi campagne politiche-culturali di stampo xenofobo, il cui significato dal punto di vista della civile convivenza è ormai sotto gli occhi di tutti, come dimostra anche la rivolta di Lampedusa.
Ma è preciso anche il significato economico di quelle campagne: accumulare una forza-lavoro da tenere in condizioni semi-schiavistiche da contrapporre alla forza-lavoro indigena, per una sorta di guerra fra poveri. Nel processo di precarizzazione del mercato del lavoro la presenza di manodopera straniera sommersa e in ‘nero’, serve a consentire che si possa abbattere il costo del lavoro e, con esso, di abbattere anche le tutele e i diritti dei lavoratori.
Non capisco proprio coloro che, con sentimenti di forte critica e opposizione al governo Berlusconi, salvano il ministro Maroni, che è soltanto un ottimo propagandista.

Nel nostro Paese, ogni 5 euro che si spendono sul capitolo migranti, 4 euro sono per la repressione e 1 euro per le politiche di inclusione. Lampedusa è stata sin dall’inizio della crisi del Nord Africa un problema vissuto dal governo e dal suo ministro dell’Interno più che altro in rapporto con l’elettorato leghista.
Avremmo dovuto consentire il rilascio del permesso di soggiorno per ragioni umanitarie senza distinguere fra gli esseri umani che sbarcano, fra tunisini considerati migranti economici e libici considerati profughi: come si fa a fare certe distinzioni nel caos incandescente della sponda sud del Mediterraneo? Possibile che nessuno avverta come insopportabile questo prezzo di vite umane, in un Mediterraneo divenuto un cimitero liquido?.

Noi abbiamo un’altra idea di paese e un’altra idea di cittadinanza. E per questo motivo oggi ho firmato in un gazebo in piazza del Pantheon a Roma due proposte di legge di iniziativa popolare sul diritto di cittadinanza e di voto alle elezioni amministrative per le persone di origine straniera che vivono e lavorano nel nostro Paese.

lunedì 12 settembre 2011

Festival di Venezia. Il cinema italiano ha un nuovo protagonista: l'immigrazione


Presentati a Venezia da registi italiani oltre dieci film. Il Premio della Giuria assegnato a "Terraferma" di Emanuele Crialese.
L'immigrazione è il nuovo tema del cinema italiano. Un nuovo mondo da esplorare, raccontare, sezionare. Un tema, come hanno osservato gli inviati di Le Monde, che per il Cinema italiano è divenuto "un genere in sé. E' impossibile trovare in Europa un'attenzione tanto acuta come quella espressa verso gli stranieri dal Cinema italiano".

Il premio della Giuria è stato assegnato a "Terraferma" di Emanuele Crialese (l'esodo dei disperati in fuga dal Nord Africa visto con gli occhi dei pescatori siciliani). Mentre la migliore opera prima è stata assegnata a "Là-bas", di Guido Lombardi (le drammatiche storie degli immigrati in rivolta a Castelvolturno nel 2008).
Gli altri film sul tema, pur non avendo vinto premi, hanno fatto molto parlare. E discutere.
Ricordiamo "Cose dell'altro mondo" di Francesco Patierno, che ipotizza la scomparsa degli immigrati in una zona del Nordest. Ma anche "Storie di schiavitù" di Barbara Cupisti, "Io sono Li" di Andrea Segre, "Villaggio di Cartone" di Ermanno Olmi e "L'ultimo terrestre" di Gipi.

L'Italia bocciata in razzismo


Critiche dal Consiglio d'Europa per il linguaggio usato verso immigrati e rom
Nel luglio 2008 il commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa Hammarberg aveva criticato il “pacchetto sicurezza” del governo e il rimpatrio forzato dei migranti con comprovata segnalazioni di tortura. Critiche analoghe dal suo predecessore Alvaro Gil-Robles sulla legge Bossi Fini, mentre Hammarberg puntava il dito sulla criminalizzazione degli immigrati e cioè l’aggravante penale di clandestinità.
Il Commissario del Consiglio d’Europa, contro i discorsi politici razzisti e xenofobi, propone iniziative di autoregolamentazione da parte dei partiti politici (ve li immaginate, autocensurarsi su quello che per loro è un cavallo di battaglia politico?) e una decisa attuazione delle leggi contro i reati razzisti (ma già nel 2007 l’Agenzia Ue per l’immigrazione ha sottolineato che in questo campo le sentenze non vengono eseguite o si traducono in semplici paternali).

domenica 4 settembre 2011

Sparategli ! Nuovi schiavi d'Italia, di Jacopo Storni

E' un buon libro. Racconta le storie estreme, di schiavitù, subite da quel 10% della popolazione immigrata che viene sfruttato da noi tutti, direttamente o indirettamente, in barba ai principi costituzionali. Sette capitoli, 330 pagine stampate a caratteri molto grandi, nelle quali l'autore descrive i luoghi che ha visitato in tutto il Paese, le persone che ha incontrato, le interviste che ha raccolto in quasi due anni di lavoro. E' l'opera di un cronista che non aggiunge troppe opinioni personali, lasciando le interpretazioni agli studiosi che ha incontrato o letto. Solo nelle conclusioni l'autore dice la sua, e mostra il candido idealismo dell'egualitarista totale. Pongo questo volume tra quelli che mi sono stati utili per capire lo stato reale del Paese. Non spiega i perché, ma descrive i fatti. Il rischio è di prenderlo per una raccolta di racconti dell'orrore. Il miracolo è di farsene influenzare al punto da cambiare il proprio comportamento quotidiano. Infine ho trovato inutile le prefazione di Mo. Quanto a Storni, immagino che sia giovane se alcuni intervistati lo chiamano "ragazzo". Allora spero che non emigri e che ci regali altri libri come questo. (recensito da Lucio)

venerdì 2 settembre 2011

IMMIGRAZIONE: raccolta di firme per la cittadinanza e il voto degli immigrati


Con il deposito in Cassazione dei testi delle due leggi di iniziativa popolare sottoscritti dagli esponenti delle organizzazioni che hanno promosso la campagna l’Italia sono anch’io, ha preso il via ufficialmente oggi la raccolta di firme per la consegna delle leggi in Parlamento. Ora ci sono sei mesi di tempo per raggiungere l’obiettivo richiesto delle 50.000 firme in calce a ciascuna delle due proposte di legge che riguardano la riforma della legge sulla cittadinanza e il voto degli immigrati alle elezioni amministrative.
La campagna è promossa da 19 organizzazioni della società civile (Acli, Arci, Asgi-Associazione studi giuridici sull’immigrazione, Caritas Italiana, Centro Astalli, Cgil, Cnca-Coordinamento nazionale delle comunità d’accoglienza, Comitato 1° Marzo, Coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani, Emmaus Italia, Fcei – Federazione Chiese Evangeliche In Italia, Fondazione Migrantes, Libera, Lunaria, Il Razzismo Brutta Storia, Rete G2 - Seconde Generazioni, Sei Ugl, Tavola della Pace, Terra del Fuoco) e dall’editore Carlo Feltrinelli. Presidente del Comitato promotore è il Sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio.
Scopo della campagna è riportare all’attenzione dell’opinione pubblica e del dibattito politico il tema dei diritti di cittadinanza e la possibilità per chiunque nasca o viva in Italia di partecipare alle scelte della comunità di cui fa parte.
http://www.litaliasonoanchio.it/

giovedì 1 settembre 2011

LAMPEDUSA: LA PRIGIONE DEI BAMBINI


di Fabrizio Gatti - L'Espresso 1 settembre
Il racconto di Lampedusa deve incominciare da loro. Hanno pochi anni, a volte perfino pochi mesi. Sono venuti dall'Africa sui barconi. Adesso sono rinchiusi a centinaia nel centro di detenzione dell'isola. Dove restano per settimane tra malattie, incidenti e un caldo infernale. L'inviato dell'Espresso è riuscito a entrare in questo carcere di cui nessuno vuole parlare (1 settembre 2011). Non dorme nessuno stanotte. Il mondo dei grandi è in rivolta. La stanza rimbomba sotto una grandinata di colpi. Omar comunque non sa cosa siano una rivolta e la grandine. E' un neonato, ha due mesi. Nemmeno suo fratello Hamza, 3 anni, e sua sorella Maha, 7, capiscono da dove arrivi questo rumore spaventoso. Infatti non grandina. Sull'isola di Lampedusa d'estate non succede mai. Sono i sassi che cadono contro le pareti e il tetto in lamiera. Lanciano pietre ovunque. Una notte ordinaria nel centro di detenzione per immigrati e rifugiati. Omar, Hamza e Maha sono piccoli carcerati. Da settimane non possono uscire dal recinto di filo spinato e lamiere arroventati dal sole. Sono sbarcati alle quattro e un quarto del mattino, sabato 6 agosto. A quell'ora Omar è apparso sul molo con i due fratellini. Lui era stretto nelle braccia del papà, scappato con la moglie dalla guerra. I genitori, emigrati dal Sudan in Libia anni fa per lavoro, li hanno protetti dagli spari, dalle bombe e dalla fatica della traversata. E' sopravvissuto sano e forte, Omar. Uscirà invece di qui, quando uscirà, con una brutta ustione alla coscia destra. Una notte uno dei
dipendenti assunti per l'emergenza, che la retorica si ostina a chiamare volontari, l'ha messo sotto l'acqua bollente.
Voleva lavarlo. Si è sbagliato.
Cose che succedono nella prigione dei bambini: qui tutto è precario, tutto è pericoloso.
E' per questo che i bambini non andrebbero mai rinchiusi in un posto così. C'è anche la piccola Chideria. Nata in Libia il 6 maggio 2011, è l'unica sopravvissuta tra i bimbi del suo barcone approdato il 4 agosto. I piccoli compagni di viaggio sono morti uno dopo l'altro. Chideria l'hanno liberata con i genitori nigeriani soltanto dopo tre settimane.
Così piccola si è fatta 20 giorni di reclusione. Si è anche ammalata. Un certificato sanitario di Medici Senza Frontiere che riscontrava sintomi persistenti di bronchite, pus dagli occhi e punture da insetto multiple è rimasto inascoltato fino a mercoledì 24 agosto. Sono stati necessari l'esposto di un avvocato, Alessandra Ballerini, legale dell'associazione Terre Des Hommes e l'intervento del Tribunale dei minori di Palermo.
Altri due minorenni, 16 e 17 anni, sono stati feriti dalle pietre lanciate dalla sezione adulti durante la rivolta notturna di martedì scorso. E proprio in queste ore c'è preoccupazione per un caso sospetto di tubercolosi: una donna tunisina, trasportata in elicottero a Palermo, tossiva sangue. E' il secondo caso questa estate. A fine agosto sono 225 i bambini e gli adolescenti rinchiusi da settimane nelle due strutture di detenzione di Lampedusa: 111 nel "Centro di primo soccorso e accoglienza" di Contrada Imbriacola, 114 nella base in disuso dell'Aeronautica militare. A poche decine di metri dai radar di scoperta aerea e di difesa antimissile. E dai campi elettromagnetici.

Fabrizio Gatti - L'Espresso -