mercoledì 8 febbraio 2012

L'impegno multiculturale dell'ospedale San Camillo- Forlanini


Il 6 Febbraio di ogni anno è dedicato infatti alla Giornata Mondiale contro le Mutilazioni Genitali Femminili (MGF), promossa dalle Nazioni Unite per far prendere coscienza di questa orribile pratica e contrastarla. Secondo i dati dell'OMS nel mondo 140 milioni di ragazze e donne sono state sottoposte a questa pratica e più di 3 milioni di ragazze ne sono esposte ogni anno.
Le mutilazioni sessuali femminili sono considerate una pratica barbara che viola i diritti fondamentali delle bambine e delle donne. Sui media del nostro Paese se ne è parlato poco, come se il problema non ci riguardasse: eppure in Italia le donne a rischio di infibulazione sono più di 90.000, tra cui quasi 8.000 bambine, come ha rilevato il quotidiano La Stampa.
Importante quindi l'iniziativa tenuta la mattina del primo febbraio all'ospedale San Camillo- Forlanini per la Giornata internazionale sulla Tolleranza Zero contro le Mutilazioni Genitali Femminili.
Il Centro di Riferimento Regionale contro le Mutilazioni Genitali Femminili, che ha sede nell'ospedale, è impegnato da anni a contrare questo tipo di pratica ed a prendersi cura delle donne mutilate attraverso attività clinica, di ricerca e di formazione del personale socio sanitario che lavora e nei servizi sanitari del Lazio, e a realizzare campagne di sensibilizzazione rivolte alle comunità a rischio.
All’incontro hanno partecipato il direttore sanitario con una relazione su “Diritti umani e integrazione”, medici, come la ginecologa Giovanna Scassellati, ed operatori che fanno funzionare il Centro regionale di riferimento.
Il Centro si occupa infatti non solo degli aspetti clinici, dal parto alla deinfibulazione, delle donne che hanno subito le MSF ma anche degli aspetti sociali, culturali e psicologici legati a questa pratica orribile e soprattutto delle modalità per affrontare il problema con le donne nel rispetto della loro cultura .
Con questo obiettivo è intervenuta Ribka Sibhatu su “Tradizione e modernità delle MGF” ed è stato proiettato il film “Vite in cammino: MGF e diritti umani delle comunità migranti” dell'Associazione italiana donne per lo sviluppo.
Il San Camillo è all’avanguardia nell’affrontare i problemi gravi legati alla migrazione come quelli relativi alle MGF, anche in considerazione dell’alto numero di parti di donne straniere. (Patrizia Bonelli)

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