Hanno finito la scuola nonostante tutto, sono stati promossi nonostante tutto. Sono le storie di George, lonut, Valeriu, Riccardo, Daniela, Maria, Florina, bambini rom che vivono in situazioni impossibili, tra sgomberi e viaggi lunghissimi per arrivare a scuola, a volte viaggi di un'ora e mezza. Eppure hanno continuato e per loro l'imparare è diventato il traguardo che rappresenta una garanzia per il loro futuro; tra pochi giorni potranno ricevere le "pagelle", potranno finalmente dire "mi hanno promosso" e questa promozione ha un valore così diverso dal nostro, non è solo l'ammissione ad una classe superiore è il sentirsi capace, sentirsi riconosciuto e finalmente apprezzato.
Maria e Florina hanno frequentato la terza media e ora stanno facendo gli esami: raccontano ogni giorno quale prova hanno fatto e sono felici di poter dimostrare tutta la loro voglia di imparare. Ogni giorno per loro è stata un'impresa continuare a frequentare, spostandosi da varie parti della città, spesso sono andate a scuola anche nelle mattine in cui la famiglia veniva sgomberata, senza sapere dove poi l'avrebbero ritrovata e hanno dimostrato che nulla può fermare la crescita e l'apprendimento di chi vede nella scuola l'unico ambiente in cui sentirsi parte di un gruppo.
Hanno imparato nomi e concetti nella lingua italiana, leggono e scrivono in lingua italiana, conoscono poesie e poeti italiani, ma pochi italiani hanno riservato loro sguardi benevoli. Ora stanno cambiando gli occhi di chi li guarda e anche i loro occhi sono più fiduciosi e sereni; con l'aiuto dei volontari della Comunità di Sant'Egidio e della scuola sanno leggere, scrivere, studiare. Cose apparentemente semplici che per questi ragazzi e questi bambini diventano una ricchezza con la quale potranno viaggiare verso una vera società interculturale.
Assunta Vincenti Il Fatto Quotidiano 2011
domenica 10 luglio 2011
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