domenica 13 ottobre 2013

Siamo gli innumerevoli, di Erri De Luca

di Paolo Limonta
Dedico questo straordinario pezzo di Erri De Luca a chi si è accorto solo negli ultimi giorni che il Mediterraneo è diventato un'enorme tomba.
A chi doveva ascoltare le parole di chi ha sempre saputo e non l'ha mai fatto. A chi adesso deve decidere in fretta e non nascondersi dietro vuote parole. A chi deve chiedere scusa e ripristinare, subito, la legalità dei diritti. Cancellando leggi infami che non avrebbero mai dovuto essere scritte...
Siamo gli innumerevoli.
Lastrichiamo di corpi il vostro mare per camminarci sopra.
Non potete contarci; se contati, aumentiamo...
nessuna polizia può farci prepotenza più di quanto siamo stati già offesi...
da qualunque distanza, arriveremo. A milioni di passi. Noi siamo i piedi.
Spaliamo neve, pettiniamo prati, battiamo tappeti, raccogliamo il pomodoro e l'insulto. Noi siamo i piedi e conosciamo il suolo passo a passo.
Noi siamo il rosso e il nero della terra, un oltremare di sandali sfondati, il polline e la polvere nel vento di stasera.
Uno di noi, a nome di tutti, ha detto: "Non vi sbarazzerete di me. Va bene, muoio; ma in tre giorni resuscito e ritorno."
Erri De Luca

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