giovedì 27 ottobre 2016
Goro, comune non accogliente.
Il ministero dell'interno, invece di mediare e di dialogare con i cittadini dei comuni o dei municipi cittadini dove intende stabilire un centro di accoglienza, procede in modo spiccio e burocratico, riuscendo a tirare fuori il peggio dalle comunità. L'esperienza di centinaia di comuni italiani in cui gli immigrati sono ospitati tramite lo SPRAR, una rete nazionale di enti locali promossa dall'ANCI, dimostra che i risultati migliori si hanno con il coinvolgimento delle istituzioni locali, secondo una condivisione di responsabilità con il Ministero dell'Interno.
Inoltre, le sinergie avviate sul territorio con i cosiddetti "enti gestori", soggetti del terzo settore, contribuiscono in maniera essenziale a rendere positivi e proficui gli interventi.
Oltre alla triste esperienza di Goro, anche l'idea di un campo di accoglienza con oltre 600 rifugiati attendati nel parco della sede della Croce Rossa in via Ramazzini a Roma, si è rivelata invece una scelta poco felice, come si può leggere nei comunicati qui di sotto.
In assenza di una strategia, di un progetto, di organizzazione, di relazioni territoriali, anche un campo per rifugiati può diventare solo un bussiness, una qualsiasi attività commerciale con notevoli margini di lucro.
sabato 22 ottobre 2016
Ordinario razzismo nel Municipio 12
Ci sono delle logiche nel m5S che sono devastanti dal punto di vista democratico, la vicenda dei rifugiati, ma ancor prima le posizioni dell'amministrazione sul sequestro del corto circuito e sulla gestione del canile comunale.
Il tutto condito da una assoluta assenza di dialogo con le associazioni e chi si muove sul terreno sociale: sono segnali del nuovo ordine promosso da Casaleggio e Grillo per un nuovo contesto nazionale, che di nuovo ha solo i protagonisti, ma che di fatto potrebbe portare a qualcosa di deleterio per la partecipazione e la democrazia non di meno dei progetti renziani.
Brutte cose anche a livello di consenso, con la continua propaganda via web mezzo usato dai 5S per ricevere consenso e la tv che ormai ha fatto il suo corso e non ipnotizza più come prima i canali alternativi quasi inesistenti o solo per addetti ai lavori: la situazione è preoccupante. (nota di Alberto B.)
Il 12 ottobre il consiglio del XII Municipio ha approvato una mozione che chiede al prefetto che il campo profughi gestito dalla CRI di via Ramazzini venga chiuso per motivi di sicurezza.
E stata così accolta la richiesta della destra che, in seguito ad un episodio efferato di cronaca nera, aveva creato allarme nel quartiere e manifestato con qualche decina di persone in via Ramazzini .
Simili comportamenti della destra sono noti, ci ha sorpreso invece il ruolo del movimento 5 stelle, la nuova maggioranza che amministra il municipio, che si è omologato su queste posizioni, rinfocolando intolleranza e diffidenza per gli stranieri.
Compito delle istituzioni locali è di rispettare e far rispettare le leggi, e nel caso specifico, di promuovere il confronto e la reciproca conoscenza della popolazione con gli stranieri, di favorire la mediazione culturale e l'inclusione.
I consiglieri di minoranza hanno fatto presente “il dovere di accogliere chi fugge da guerre ed emergenze umanitarie, e la richiesta al Comune di organizzarsi con un sistema di accoglienza di primo e secondo livello ”.
Come gruppo di associazioni chiediamo che l'informazione sui rifugiati sia basata su dati reali: chi sono, da quali tragedie sono fuggiti, che cosa si aspettano dal futuro e dove sperano di stabilirsi- e non su pregiudizi. Inoltre, se qualcuno delinque, vale come per gli italiani la responsabilità individuale.
Si tratta del presupposto minimo non solo per l'accoglienza degli stranieri ma anche per non abbassare la sensibilità, l'umanità e il livello culturale della popolazione del 12° municipio.
E' necessario a tal fine valorizzare le associazioni e il volontariato che già svolgono progetti inclusivi, le scuole di italiano per stranieri, le parrocchie per migliorare il clima sociale nel quartiere.
Ci auguriamo che l'attuale amministrazione del municipio si renda conto dei propri compiti istituzionali e che non si limiti ad invocare l'intervento dell'esercito per presidiare il quartiere, misura assolutamente inadeguata ad assicurare la convivenza civile.
domenica 9 ottobre 2016
Mercoledì 12 h. 9 Consiglio municipale sulla sicurezza a Monteverde, di Daniela Cirulli
Scrivo agli amici che so più sensibili e impegnati sui temi della multiculturalità e dell'inclusione nel nostro Municipio per esprimere la mia preoccupazione sulla deriva che sta evidenziando a Monteverde la presenza del campo tendato CRI di Via Ramazzini.
Se vi fate un giro sui social o parlate con i cittadini emergono paure, conflitti, pregiudizi purtroppo anche agitati ad arte da gruppi politici di destra che da mesi organizzano banchetti, fiaccolate, proteste varie.
Naturalmente non si possono negare i problemi: un numero di ospiti forse troppo alto (dai 120 iniziali siamo fra i 300 e i 400 attuali), la sistemazione in tende che con l'arrivo dell'inverno non può dirsi ottimale, alcuni comportamenti di parte degli ospiti (mendicare, rovistare nei cassonetti...) che creano un certo allarme sociale, un paio di episodi più gravi (l'aggressione ad una commerciante da parte di un ospite individuato ed arrestato, una rissa sedata in campo senza gravi conseguenze).
In realtà, se posso parlare come cittadina informata dei fatti visto che le finestre di casa mia danno proprio sul campo tendato a via Agnelli, la struttura mi appare ben gestita e abbastanza tranquilla, gli ospiti sono generalmente educati e non sono mai stata testimone di episodi negativi pur osservandoli quotidianamente e con una certa attenzione.
Forse le paure sono legate ad una cattiva informazione su chi sono queste persone, al disagio collettivo di un quartiere (come tutta Roma) sempre più complicato da abitare, e dalla gestione del fenomeno immigrazione sempre in forma emergenziale e vissuto come invasione.
Mercoledì 12 alle ore 9 il Consiglio del Municipio, su richiesta di Fratelli d'Italia, sarà dedicato al Centro di Accoglienza e al tema della sicurezza a Monteverde. Prevedo sarà un Consiglio complicato, anche per la posizione pavida e poco costruttiva della maggioranza. Sarebbe importante che chi può fosse presente in aula per testimoniare che Monteverde ha una tradizione di accoglienza e solidarietà e che si possono trovare strade condivise per affrontare i problemi senza negarli.
Come Partito Democratico siamo in costante contatto con la CRI e faremo il possibile per far sentire una posizione, in questo momento, fuori dal coro. Siamo però consapevoli che quello che conta non è un solo partito, ma la rete di tutte le persone e soggetti associativi impegnati sull'inclusione. A Monteverde questi soggetti sono tanti e radicati, e da anni sono attive a casa nostra esperienze concrete e validissime di convivenza pacifica.
Forse bisogna riprendere a raccontare, anche a chi è fuori dal "giro", che, fra la paura e l'indifferenza, ci sono tante altre possibilità.
Io spero di vedervi, di poter promuovere iniziative insieme, e che non farete mancare il sostegno delle vostre idee. A presto.
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