Stralci dell'intervento di Navi Pillay, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, alla Commissione Esteri della Camera.
In qualità di Alto Commissario per i Diritti Umani, è ovviamente mio compito aiutare i Paesi a colmare le lacune e i difetti all’interno dei singoli sistemi nazionali per i diritti umani...........Le principali fonti di preoccupazione riguardanti gli immigrati, che ho trasmesso ai ministri che ho incontrato nel corso di questa visita, sono:
- La politica di respingimento in mare. Benché non vi siano manifestazioni dell’applicazione di questi metodi negli ultimi mesi, questa politica non è stata revocata.
- Molte delle disposizioni del “Pacchetto Sicurezza” – in particolare la criminalizzazione dell’immigrazione che rende l’ingresso e la permanenza in clandestinità un reato, e che rende lo status irregolare di un migrante una circostanza aggravante per reati comuni.
- Di conseguenza, donne, bambini e uomini – che, in base al diritto internazionale, non hanno commesso alcun tipo di reato – talvolta trascorrono più tempo in detenzione rispetto a veri e propri criminali che sono stati condannati .
Ho anche espresso grande preoccupazione per la politica attuata dalle autorità di trattare questioni relative a immigrati e Rom principalmente come un problema di sicurezza piuttosto che una questione di integrazione sociale.
Riguardo ai Rom, ho sottolineato i loro diritti umani fondamentali, quali l’accesso all’assistenza sanitaria e all’educazione, specialmente per coloro che vivono in insediamenti non autorizzati. Inoltre ho espresso preoccupazione rispetto al ricorso eccessivo a misure repressive quali la sorveglianza da parte delle forze dell’ordine e gli sgomberi forzati.
Ho anche manifestato allarme per il ritratto - spesso assai negativo - che degli immigrati e dei Rom è fornito da alcuni rappresentanti dei media, politici e altre autorità. Sono rimasta particolarmente colpita nel venire a conoscenza di un sondaggio relativo a 5684 servizi televisivi riguardanti l’immigrazione. Solo 26 di questi non mettevano l’immigrazione in relazione con un evento criminale specifico o con problematiche di sicurezza. Si tratta di un dato statistico alquanto sbalorditivo.
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