martedì 2 marzo 2010

Riace, il paese italiano che accoglie i rifugiati, di Patrizia Bonelli

Domenico Lucano, sindaco di Riace

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Una paese italiano sta cercando di invertire il declino della propria popolazione accogliendo rifugiati da tutto il mondo. Gli immigrati trovano ospitalità e di che vivere e in cambio gli si chiede che imparino l’italiano e che lavorino. Il progetto si è dimostrato di grandesuccesso ma la mafia locale non apprezza.

Domenico Lucano, 51 anni, è il sindaco di Riace (provincia di Reggio Cal.). Un paese con tre chiese, due santi patroni, greggi che pascolano sulle colline circostanti e mandarini che crescono nelle vallate, è come un callo nella pianta del piede della Calabria.

Fino a poco tempo fa, Riace stava rapidamente diventando una città fantasma. La gente l’aveva lasciata per cercare fortuna altrove, a Milano, Torino o Genova, in Germania o negli Stati Uniti. La popolazione di Riace si era ridotta così drasticamente che il paese non aveva neanche un bar, un ristorante o una macelleria e non c’erano abbastanza bambini per riempire le classi di una scuola. Questo accadeva prima che il sindaco Lucano decidesse di vivificare il suo paese con immigranti dalla Somalia, Eritrea, Afghanistan, Bosnia, Iraq e Libano.

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