martedì 24 gennaio 2012
Piano Nomadi fallito, triplicati i campi abusivi
Bisogna ammettere il totale fallimento del Piano Nomadi del Comune di Roma», peraltro recentemente bocciato dal Consiglio di Stato, dice Carlo Stasolla, presidente dell'associazione «21 luglio», «volevano ridurre il numero degli insediamenti abusivi e invece si sono moltiplicati. In più, in questi due anni e mezzo secondo le nostre stime sono stati spesi 6,5 milioni di euro per sgomberi avvenuti in violazione delle convenzioni internazionali dei diritti dell'uomo».
«Quando è stato presentato nel 2009 - ricorda Stasolla - il Piano Nomadi del Campidoglio si proponeva di chiudere il centinaio di insediamenti abusivi e tollerati per costruire 10-13 campi attrezzati. Tutto questo doveva avvenire in tre anni al massimo. Ebbene dopo due anni e mezzo siamo in una situazione disastrosa. Oggi gli insediamenti informali sono quasi triplicati, circa 250 ma è un numero approssimato per difetto visto che ogni giorno ne nascono di nuovi». A questi si aggiungono i dodici campi tollerati che sono ancora in funzione e i tre nuovi villaggi attrezzati che il Comune ha costruito.
450 SGOMBERI - Numeri ben più alti, insomma, di quelli ufficiali, «anche se - ricorda il presidente dell'associazione - il numero dei rom non è cresciuto. Il quadro si è solo frammentato per un effetto boomerang del Piano Nomadi: perchè ci sono stati circa 450 sgomberi che hanno disperso i nuclei familiari sul territorio. Azioni costate, secondo nostre stime, ben 6,5 milioni di euro e che sono state portate aventi in violazione delle convenzioni internazionali dei diritti umani». E Stasolla spiega: «Le norme prescrivono che ci sia un preavviso di 24-48 ore prima dello sgombero, che si debbano individuare alternative attrezzate e che non si possano dividere le famiglie. Nessuna di queste norme è stata rispettata».
Il commissario europeo per i diritti umani, Thomas Hammarberg, ha definito "razzismo istituzionale" la politica degli sgomberi, la violazione dei diritti umani e la segregazione su base etnica nei campi attrezzati».
Secondo Stasolla il Piano Nomadi della giunta Alemanno ha avuto solo risultati negativi «in termini di alti costi, mancato rispetto delle convenzioni internazionali e polverizzazione degli insediamenti che sono sempre più precari e insicuri». Non a caso, afferma Stasolla, «i cinque bambini morti tra il 2010 e il 2011 sono vittime indirette della politica degli sgomberi». Per non parlare dell'evasione scolastica: «Abbiamo segnalato gruppi di bambini - spiegano all'associazione 21 luglio - che non hanno potuto più frequentare la scuola per via degli sgomberi».
Da Carlotta De Leo, redazione romana del corriere della sera
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